Oggi l’ultimo saluto al 45enne Marco Imperato, originario di Ravello. Il toccante ricordo di Ulisse di Palma
Oggi, alle ore 10.00, nella Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta di Morgex, l’ultimo saluto a Marco Imperato, il pilota originario di Ravello in Costiera amalfitana deceduto lo scorso 24 novembre, all’età di 45 anni, in seguito allo schianto del suo elicottero con il quale stava effettuando trasporto di materiali.
Tanti i messaggi di cordoglio e vicinanza alla famiglia di Marco. Tra tutti pubblichiamo quello molto toccante di Ulisse di Palma: «Nell’ultimo viaggio terreno Marco non sarai solo e, al di là delle presenze fisiche, con te ci sarà la tua gente che ti ha visto crescere ed io fra di loro e, se è vero che il pensiero è una forza, questa forza di tanti pensieri accompagnerà le tue spoglie mortali alla presenza dell’Onnipotente.
C’è, ne siamo sicuri, una stella nuova nel firmamento, una stella concava che ha raccolto le lacrime dei tuoi tanti compagni di giochi, di adolescente, dei tuoi tanti amici, dei tuoi tanti estimatori e quelle ancora più copiose della famiglia, la famiglia che molto difficilmente riuscirà ad elaborare questo lutto inspiegabile ed ingiusto.
Per te vale il vecchio adagio: “muore giovane colui che è caro al cielo” e, per te, il cielo è stato frequentazione continua, quotidiana e familiare.
Continua a volare lassù Marco, assieme a tutti coloro che hanno avuto la tua stessa passione e, che fa dei Piloti delle persone particolari.
“… su, verso il lungo delirante intenso blu, ho toccato la cima di altezze spezzate dal vento con facile grazia, lì dove l’allodola e nemmeno l’aquila non si sono mai librate e, mentre con mente silente ed elevante ho percorso l’alta insuperata santità dello spazio, ho messo fuori la mano ed ho toccato il volto di Dio”. ( John Gillespie Magee Jr. ).
Per te le preghiere di quanti credono e, per i tuoi cari, l’impegno a sostenerli in questo difficile e duro cammino di vita che hanno già tristamente intrapreso.
Addio Marco, vivrai per sempre nel ricordo dei nostri cuori».