Piano di Sorrento, Don Antonino D’Esposito ricorda la figura del missionario laico Biagio Conte come esempio di amore segui la diretta

Giovedì 12 gennaio, all’età di 59 anni, si è spento a Palermo il missionario laico Biagio Conte. La sua è stata una vita spesa in favore dei poveri, degli emarginati e degli ultimi di Palermo.
E questa mattina, nell’omelia della Santa Messa domenica celebrata nella Basilica di San Michele Arcangelo, Don Antonino D’Esposito ha voluto ricordare la figura del missionario con delle parole molto belle: «In questo mondo è possibile amare, è possibile curare il male con il bene non con l’indifferenza. La cura del male è il bene, è l’amore. E’ questa la via di Gesù. Bisogna “sostanziare” di amore la nostra vita.
In questi giorni a Palermo è morto Biagio Conte, un missionario laico che ha messo al centro della sua vita l’amore di Gesù. A 26 anni ha questa svolta, fa il cammino verso Assisi, ma si sente inquieto perché appartiene ad una famiglia palermitana ricca, di imprenditori. Aveva tutto ma gli mancava qualcosa, avvertiva sempre un vuoto in sé, un’inquietudine. Finché intraprende questo cammino e sente la vocazione ad essere missionario. Desidera partire per l’Africa per poi scoprire che l’Africa sta a Palermo, che le nostre città sono luoghi di missione, di povertà, di solitudini.
A volte noi chiediamo a Dio di rispondere, ma alla fine il Signore dice: “La mia risposta sei tu per questo mondo, sei tu che scegli di essere figlio che accoglie di essere servo, di donare la vita”.
E lui che proveniva da una famiglia di imprenditori e voleva fare l’imprenditore alla fine l’ha fatto, ma è diventato imprenditore della carità. Una figura semplicissima, piena di luce, con un sorriso ed una parola sempre di speranza. Addirittura facendo anche qualche protesta con lo sciopero della fame ma sempre in modo pacifico, benevolo, senza mai prendersela con qualcuno ma sempre scuotendo l’indifferenza. Perché alla fine questo è il male: l’indifferenza, l’egoismo.
La gioia sta nell’accoglierci, nell’essere immersi in questo amore. Anche noi davanti al male ed alle cose brutte non possiamo girarci, non possiamo solo contaminarci ma siamo chiamati anche noi, con Gesù, ad essere figli e ad essere servi. Ed è questo che rende il mondo migliore: metterci al servizio gli uni degli altri nella carità».

Abbiamo sentito in serata don Antonino “Volevo chiarire il termine laico, in politica indica estraneità alla religione , ma in questo ambito laico è qualcuno che opera al di fuori della gerarchia della Chiesa, anche San Francesco era un laico..” 

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