Ravello senza telefonia mobile (Vodafone) da due giorni : L’altra faccia della Questione Meridionale
E’ bastato un poco di freddo e pioggia e tutta la rete mobile e quella fissa FWA di Vodafone a Ravello è craschata. In un mondo tutto orientato verso l’innovazione tecnologica, verso l’ICT, verso la domotica, verso la digitalizzazione, ci imbattiamo quotidianamente in fenomeni da baraccone e da terzo mondo.
Poco male, direbbe qualche superficiale e poco attento osservatore, è la volta buona per staccarsi un poco dalla dipendenza da cellulare; purtroppo la questione è molto più delicata e complessa, ed è una delle tante cause della irrisolta Questione Meridionale.
Più riversiamo sulla “rete ” servizi e procedure, e più la mancanza di rete ci blocca la quotidianità e mette a rischio servizi ed efficienza. Come? E’ presto detto!
Proviamo a guardare in una casa media quello che quotidianamente succede ai giorni nostri: Sulla rete dati del nostro sistema domestico di telefonia, tralasciando le case più avanzate in fatto di domotica, si poggiano gli apparati di comunicazione, TV, PC, Webcam, Cloud, se non c’è linea dati non possiamo vedere tutti i programmi trasmessi dalle reti televisive digitali, non possiamo lavorare sugli archivi documentali custoditi sul cloud, non possiamo svolgere telelavoro, né assicurare la reperibilità lavorativa, né le prestazioni di emergenza da remoto; senza la linea wifi i nostri impianti di sicurezza sono oscurati, Il sistema di riscaldamento non è gestibile da remoto e spesso diverse funzioni non possono essere gestite manualmente; Alexa diventa improvvisamente uno stupido soprammobile capace solo di portare all’esasperazione genitori e bambini; L’ospite poco gradito che bussa al cancello lontano non può essere identificato a distanza e, sfuggendo all’occhio vigile della webcam, ce lo ritroviamo direttamente in casa.
Purtroppo questo disagio non è né occasionale, né dovuto solo a cause di forza maggiore. Se ci caliamo nel sistema di telefonia che serve il nostro territorio, scopriamo una serie infinita di vessazioni che i cittadini devono subire.
Proviamo a capire meglio il problema: Intanto diciamo che la mancanza di linea dati ci impedisce anche di sopperire alla mancanza ballerina del segnale TV digitale terrestre delle reti RAI e Mediaset che affligge il nostro territorio da anni e di vedere il TG e Sanremo su RAYPLAY o Infinity; detto questo scopriamo che i gestori di telefonia mobile e fissa per sopperire alle gravi carenze della arcaica rete in “rame” che serve il territorio senza fibra ottica, ci rifilano una rete fissa chiamata FWA – un acronimo che tradotto alla salumiera significa segnale che non arriva attraverso un filo, ma su particolari onde radio a banda larga – che solo nominalmente è “banda larga”, ma che di fatto è un segnale altamente instabile che risente direttamente del numero di utenti che simultaneamente si collegano e “consumano” banda.
A Ravello, ma non solo, la rete Vodafone FWA è in roming sulla rete TIM, in parole povere presso la centrale TIM una parte è stata ceduta a Vodafone, ma, pare, che la potenza della parte ceduta a Vodafone non rispetta le caratteristiche pattuite; ma non solo: allorquando questo “inguacchio” è stato segnalato da un utente Vodafone alla propria compagnia e all’AGCOM, è iniziato un bombardamento di chiamate da parte di call center della TIM al povero malcapitato, voci gentili e suadenti dicevano: “ci risulta che ha problemi con la sua rete fissa, passi a TIM e risolverà tutto”.
In questo Paese di Pulcinella capita di tutto e di più, soldi rubati con promesse ammiccanti e non mantenute, fastidi continui con ripercussioni epatiche e neurologiche, disservizi, conseguenze gravissime per la sicurezza e l’economia.
Una riflessione finale: lo sviluppo di un popolo e le sue condizioni socio-economiche si basano fra l’altro su due pilastri fondamentali: la sicurezza e l’efficienza dei servizi; per quanto riscontriamo quotidianamente, possiamo concludere che il divario Sud-Nord è ancora molto lontano dall’essere colmato. Se in uno dei posti più famosi e frequentato al mondo dobbiamo registrare questi disservizi, che ne sarà di posti meno fortunati e privilegiati?
Se la Campania ha il record nazionale assoluto degli indicatori negativi su servizi, economia, sanità, condizioni di vita, etc. un motivo ci sarà.
E per chiudere con un riferimento alle cronache di questi giorni, non dimentichiamoci che quando lo Stato e i Servizi non funzionano, il cittadino ricorre al “FAI DA TE”, che spesso è sinonimo di omertà, illegalità, violenza; la mafia pare che sia nata per tutelare i poveri contro un sistema che li opprimeva.