Reddito di cittadinanza, tra dichiarazioni approssimate e forti dubbi, quale futuro?

19 gennaio 2023 | 15:00
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Reddito di cittadinanza, tra dichiarazioni approssimate e forti dubbi, quale futuro?

Le incoraggianti prospettive del mercato del lavoro evidenziate dal governo e le richieste ai percettori di trovarsi un lavoro, si scontrano con una realtà tuttora sottovalutata come la mancanza di formazione e competenze richieste per i nuovi impieghi,nonchè la concentrazione delle offerte nel Nord Italia con la maggior parte dei percettori localizzati nel meridione.

Nel continuare a far passare il messaggio che coloro che oggi non hanno un lavoro e prendono il Rdc lo hanno fatto per scelta personale, continua il pugno duro da parte del governo Meloni nei confronti dei percettori ed in particolar modo di quei beneficiari considerati “occupabili”. Se da una parte  la ministro del Lavoro, Marina Calderone, assicura che verrà fatto il possibile per supportare i suddetti percettori nella ricerca di un lavoro, contribuendo alla loro formazione laddove necessario, dall’altra c’è chi come Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, pretende che siano proprio i così detti occupabili  a doversi attivare in prima persona nella ricerca di un lavoro.

claudio durigon

Dato che, secondo gli ultimi dati, i posti messi a disposizione dalle aziende italiane sono sufficienti per dare lavoro alla maggior parte di coloro che a breve perderanno il sostegno derivante dalla misura voluta dal Movimento 5 Stelle e varata dal governo Conte 1. Secondo l’esponente leghista le ultime prospettive del mercato del lavoro sono incoraggianti poichè secondo Unioncamere e Anpal, nel mese di gennaio le imprese saranno alla ricerca di 504 mila lavoratori. Entro fine marzo saranno addirittura 1,3 milioni i posti disponibili per le assunzioni. Dati che pertanto confermerebbero ulteriormente  la validità dell’iniziativa intrapresa  dal governo nel tagliare il RdC già nel 2023 , riducendo la durata massima da 12 a 7 mesi. Come più volte ribadito anche dalla premier  la vera sfida non  sarà quella di dare sussidi ma bensì lavoro.

Pertanto il compito del governo sarà duplice: da una parte potenziare formazione e incentivi, e quindi prospettare soluzioni agli occupabili e dall’altra cercare di fare il possibile per incrociare domanda e offerta, mettendo quindi a disposizione dei percettori del Rdc le varie opportunità d’impiego. Una operazione alquanto ambiziosa che potrebbe tuttavia non dare i risultati sperati, almeno nell’immediato. In merito a determinate dichiarazioni da parte di esponenti della maggioranza è bene sottolineare che la legge di Bilancio 2023, in merito al Rdc, riduce per tutti la durata da 12 a 7 mesi, senza preoccuparsi di valutare se il nucleo familiare è composto da persone occupabili o meno e quindi non come si era detto in un primo momento che il sussidio verrà tolto solo a chi è nella condizione di poter lavorare. L’unica deroga riguarda i nuclei dove ci sono minori, disabili oppure over 60. Il Reddito verrà quindi tolto a tutti gli attuali percettori eccetto  per i nuclei in cui c’è almeno un componente under 18, over 60 o disabile. Negli altri casi non viene fatta distinzione tra chi effettivamente non vuole lavorare e chi invece non può farlo, ad esempio perché nel frattempo ha intrapreso un percorso di studi o formazione. Ulteriori grossi dubbi affiorano dinanzi a dichiarazioni ritenute troppo semplicistiche come i 500mila posti di lavoro a disposizione dei beneficiari del Rdc.

Non è affatto sicuro che le aziende siano effettivamente disposte ad assumere un percettore di Rdc, che, stando ai dati, nella maggior parte dei casi manca di titoli e competenze per poter svolgere alcuni dei lavori attualmente più richiesti. Altra criticità, niente affatto di secondaria importanza, è rappresentata dal fatto che tra le zone in cui si cerca manodopera o personale, la maggior parte sono localizzate al Nord Italia, mentre il maggior numero di percettori di Rdc si trova nel meridione.  In pratica l’incrocio tra domanda e offerta non sembra essere così semplice come il governo tenta a far passare. In merito a determinate specializzazioni  già in passato si è tentato anche con il contributo di privati di fornire una formazione adeguata ai percettori del Rdc, ma con scarsi risultati. Ulteriore piano, ventilato dal governo per dare una soluzione a tale problematica, sarebbe quello di  attingere dalle risorse del Pnrr, circa il quale bisognerebbe considerare il tempo necessario per varare determinate misure , mentre come è noto  il Reddito di cittadinanza verrà tagliato tra 7 mesi. – 19 gennaio 2023 – salvatorecaccaviello

 dati: money.it