Sorrento , l’intervento di Raffaele Attardi per la conferenza “Un mare di Plastica”

Sorrento , l’intervento di Raffaele Attardi per la conferenza “Un mare di Plastica”
Manufactum incontra
Intervento tenuto alla Conferenza Un mare di Plastica
Presentata da Rossana Ferraiuolo
  1. Bisogna fare le cose giuste dall’inizio
A nessuno fa piacere vivere in un ambiente sporco o dover sostenere costi eccessivi per l’igiene ambientale.
Perciò è importante gestire bene i sistemi di raccolta e riuso dei rifiuti e io stesso mi sono fatto promotore di molte iniziative, collaborando attivamente sia alla realizzazione del sistema di gestione dei rifiuti di Sorrento, che al miglioramento del sistema di gestione dei reflui fognari della penisola sorrentina, cose che sono tutte orientare al recupero e riciclo dei materiali.
Ma seppure pulire e riciclare sono cose importanti , non bastano a garantire la sostenibilità ambientale: bisogna anche cercare di rimuovere le cause del degrado che ci circonda
E il degrado che ci circonda nasce da una parte dal consumismo sfrenato che si è imposto, e dall’altra è aggravato dalla mancata cura del ciclo di vita dei materiali che usiamo: consumiamo cose spesso inutili e utilizziamo materiali che sono poi difficili da smaltire
Nella vita di tutti i giorni siamo spinti a comprare cose attrattive e a portare via oggetti in cui il contenitore pesa ed é piu voluminoso del contenuto.
E per rendere attrattive le cose spesso si producono contenitori e oggetti che in molti casi è impossibile riciclare. Basta osservare con un po’ di attenzione i contenitori delle cose che compriamo, incluso quelli degli alimenti, per rendersi conto che molto spesso sono formati da laminati che tecnicamente vengono detti accoppiati , perchè formati da strati di materiali diversi , buste carta-alluminio , vaschette plastica alluminio , e così via. Questi accoppiati sono utilizzati troppo spesso solo per abbellire la confezione e solo in taluni casi per garantire la conservazione dei prodotti . Alla fine il risultato è che solo le bottiglie di plastica e in taluni casi il monouso sono riciclabili : molto di quello che si conferisce nel multimateriale è destinato ad essere bruciato, se non subito , dopo il primo riuso. E questo è una cosa ben nota già al momento della produzione di molti imballaggi e di molti oggetti: per spingere il consumo non si guarda cioè alla vita del prodotto e si producono cose destinate a contaminare l’ambiente. Si produce ciò che inquina e poi si dà la colpa della presenza delle plastiche nell’ambiente al monouso…
In conclusione molti dei problemi che abbiamo nascono dal tipo di sviluppo che si è imposto: siamo dominati dalla Società dei consumi che guarda principalmente al profitto.
  1. Il ruolo della Scienza
Ma perche succede questo? Molti sono indotti a pensare che siano la Scienza e la ricerca scientifica che portano a questo risultato, ma non è così. La Scienza studia i fenomeni naturali e ogni vero Scienziato non può che rimanere stupito non solo difronte alla moltitudine di sostanze che esistono in Natura, ma in particolare dal fatto che , nonostante questa diversità, esista un equilibrio che regola la Rete della Vita. In Natura infatti tutto è interconnesso ogni cosa è collegata alle altre e non esistono rifiuti contaminanti che si accumulano, perchè ogni cosa ha il suo riutilizzo.
Valgono tre principi fondamentali: rispetto della diversità , valorizzazione di ogni individualità e comunione. E cosi si verifica che individui diversi svolgono le loro attività , ognuno ha il compito, si riutilizza tutto e si realizzano cose meravigliose come le barriere coralline dove le specie diverse vivono in comunione .
E uno scienziato degno di questo nome , deve sentire come propria responsabilità, valutare gli impatti prodotti dalle cose prodotte artificialmente e introdotte in Natura e valutare i danni che ne derivano.
E questo in genere accade, come è testimoniato da molte esperienze, anche se esistono in giro tanti apprendisti stregoni che cercano di eludere a questi obblighi.
  1. Il ruolo della tecnologia
Molte delle cose che circondano e l’intero sistema di sviluppo che si è affermato non è però unicamente il risultato della ricerca scientifica ma passa attraverso la tagliola della tecnologia, ovvero attraverso le invenzioni che servono a utilizzare i risultati della ricerca scientifica . E per produrre macchine, realizzare sintesi o semplicemente attuare modelli di sviluppo o organizzativi c’è bisogno spesso di ingenti quantitativi di denaro.
E a questo punto le scelte non sono più degli Scienziati ma dei Governi e delle Amministrazioni : e queste scelte vengono decise, purtroppo troppo spesso per motivi strategici , basti pensare agli enormi finanziamenti che sostengono la ricerca militare o per mantenere il consenso . Oppure la ricerca è sostenuta dalla finanza, che punta quasi sempre a realizzare solo le cose che producono profitti a breve termine .
E’ questo il motivo per cui la tecnologia è spesso dura, cioè orientata a scelte invasive e non rispettose degli equilibri ambientali
  1. Per tenere pulito è sufficiente non sporcare.
Molti sono indotti a pensare che non ci siano scelte alternative a questo tipo di sviluppo e che abbandonare queste scelte, significherebbe tornare alla preistoria e che ciò produrrebbe disastri ancora maggiori .
Ma non è cosi : abbiamo sotto gli occhi l’esempio della Natura che produce di tutto e mantiene in equilibri la Rete della Vita con una sola fonte di Energia, il Sole, e noi potremmo fare lo stesso.
Il Sole è una fonte di energia sovrabbondante e pulita regge l’intera Rete della Vita e noi ne utilizziamo solo una piccola parte. E abbiamo anche la tecnologia per utilizzarla: possiamo farlo direttamente o immagazzinarla producendo idrogeno, il più pulito dei combustibili, attraverso l’elettrolisi. In tutto il mondo si potrebbe essere liberi dal nucleare e dai combustibili fossili, e dalle dipendenze economiche e dalle contaminazioni che ne derivano…perché l’acqua ed il Sole ci sono ovunque.
Ma gli Stati e la grande finanza non investono in questo perché preferiscono sviluppare tecnologie dure che dietro la maschera dell’utilità generale, servono per scopi strategici o per generare profitto.
Se veramente vogliamo cambiare non possiamo continuare a chiedere sempre di più, per consumare sempre di più e per questo sfruttare e contaminare senza limiti la Terra fino al punto di romperne gli equilibri . Quello che dobbiamo fare è ridurre i consumi e puntare solo a cicli di produzione e di consumo che imitino i processi naturali : per tenere pulito è sufficiente non sporcare e ogni cosa deve essere riciclabile.
Ed il rispetto per la Rete della Vita dovrebbe essere l’obbligo comune da porre come base per una dichiarazione universale che sostituisca quella sui diritti dell’uomo, perchè non può esserci crimine più grave di quello che stiamo compiendo: a causa di questo sviluppo insostenibile ,che ha come fondamento egoismi , paure e giochi di potere stiamo portando alla rottura degli equilibri naturali , alla estinzione di milioni di specie, all’aggravamento delle disuguaglianze , al proliferare delle guerre e stiamo compromettendo la sopravvivenza dell’intera umanità.
Detto in sintesi : chi non ha compassione per la Terra non può avere compassione per gli uomini.
Dobbiamo sentire l’obbligo di rispettare la Rete della Vita e questa scelta non va intesa come una costrizione ma come un atto d’Amore
  1. C’è un solo modo per volare in alto
Da sempre ci viene detto che Prometeo era un eroe e che aveva portato il fuoco agli uomini per liberarli.
Ma in questa mito c’ è qualcosa che non quadra : gli Dei ci avevano già dato il Sole e quindi tutta la energia di cui avevamo bisogno.
Non era certo il fuoco che ci serviva, ma la capacità di saper utilizzare quello che avevamo .
Alla fine quello che il mito racconta è che Prometeo era un ladro e che ha dato il fuoco a qualche suo complice , non certo a tutta l’umanità , che ancora oggi ha per la maggior parte fame di energia. E per seguire un ladro ci siamo messi nei guai …
Questo è un motivo in più per guardare al Sole come la prima fonte di energia.
Questo non significa che bisogna abbandonare la Scienza, ma utilizzarla per quello che in origine era : ovvero lo strumento per capire le ciò che ci circonda.
Anzi secondo me abbiamo bisogno non solo di più Scienza , ma anche di più Filosofia e di più Religione se vogliamo entrare in comunione con tutte le cose.
Per fare questo dobbiamo avere l’umiltà di capire che quello di cui abbiamo bisogno non è tanta tecnologia dura , ma di sviluppare la capacità utilizzare quello che c’è e che abbiamo già intorno a noi….
Non servono perciò reattori spaziali per viaggiare nelle stelle, quello che serve è progettare vele solari per catturare quello che gia c’e.
Solo i raggi cosmici , presenti ovunque possono fornire il carburante per i viaggi interstellari …e poi e nulla esclude che possa esserci molto di più di ciò che immaginiamo .
In conclusione anche per volare in alto vale la stessa regola …per tenere pulito é sufficiente non sporcare

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