Abusi&Cratere Ischia.A Casamicciola in corso l’abbattimento di un hotel costruito in un alveo nella zona di sisma e alluvione
Dopo il caso CAS arriva la RESA dei conti. Casamicciola si fa cattivo esempio.Giù una parte di un hotel multiabuso e poi una cantinola interrata
Ischia. Nuovo abbattimento in corso. Questa volta nella zona di Casamicciola Terme, il paese devastato prima dal terremoto e poi dall’alluvione del novembre scorso. Tornano le ruspe di Stato sull’isola d’Ischia. Ad essere demolito sarà un hotel gravato da RESA.La procura sta dando esecuzione ad un vecchio provvedimento. Sul posto le forze è dell’ordine, Carabinieri, Polizia e Vigili del Fuoco. E’ già stato eseguito il distacco delle utenze. Ad eseguire l’abbattimento la ditta incaricata della Procura di Napoli. Si tratta di un caso emblematico, tra abusi, drammi, speculazioni e giustizia. A Casamicciola Terme vi sono migliaia di ordinanze di abbattimento di costruzioni abusive, emesse nel corso di anni. Di queste, centinaia sono RESA (Registro Esecuzioni Sentenze Abbattimenti), cioè edifici da abbattere in via esecutiva. Tra esse c’è anche un hotel di via Montecito, il cui provvedimento per l’abbattimento è divenuto irrevocabile e per il quale il comune ha dovuto assumere un mutuo presso la cassa depositi e prestiti su richiesta della Procura di Napoli. La strada tristemente nota per il primo grande e doloroso abbattimento avvenuto ad Ischia torna ad ospitare le Ruspe di Stato, in un luogo ormai divenuto simbolo dei cattivi terremotati che dopo lo scandalo del CAS raddoppia.
La demolizione
Ad essere oggetto di demolizione è un hotel. A seguire la resa dei conti, scusate il giro di parole, per un abuso in una strada limitrofa e sottostante, un mini abuso (il paragone non regge con il precedente) sula limitrofa via Pantano. E’ una situazione complessa che in qualsiasi prospettiva la si guardi è difficile da gestire, ma che nella fattispecie non pare riguardare, quasi una rarità, i cosi detti abusi di necessità. Il Comune ha risposto ai solleciti della Procura ed ha provveduto ad acceso mutui di poco superiori ai 170 mila, con la Cassa depositi e prestiti, su richiesta della stessa Procura, per finanziare le opere da demolire. L’importo complessivo per la realizzazione delle suddette demolizioni sarà recuperato attingendo dal Fondo rotativo per la demolizione delle opere abusive , atteso che il Comune di Casamicciola Terme non ha la possibilità di procedere all’anticipazione delle somme occorrenti con fondi propri di bilancio, salvo poi impegnarsi a restituire già dopo due mesi. E’ vero che la norma ci dice che queste somme vanno recuperate dai cittadini responsabili dell’abuso, ma è ipocrisia pensare che questo possa realmente avvenire. Il debito resta in capo al Comune, e cioè all’intera comunità, anche a carico di chi non ha responsabilità e non ha commesso alcun illecito. Il Comune, in collaborazione con la Procura, ha già provveduto ad abbattere altre abitazioni nel corso degli ultimi anni, per lo più scheletri, baracche e case non abitate eccetto nel primo doloroso caso a confine con Lacco Ameno proprio su Montecito. Divenuta ora zona a confine tra i due crateri e tra i due terremoti, quello vero nello sprofondo della Zona Rossa e quello quasi finto della Zona Verde o almeno della zona di chi ha cercato di lucrarci su, di sfruttarne motu proprio la nefasta ribalta delle sciagure. Se si guarda al passato temendo il futuro delle demolizioni e delle RESA si parla di somme enormi per le casse pubbliche, e che spingono verso un pericoloso disavanzo atteso che ancora in questi giorni la Procura sollecita per altri mutui.
La procura ordina: Abbattete l’Hotel dai molteplici abusi
Con determina n. 195 del 18 novembre 2021 per il Fondo per le demolizioni delle opere abusive c’è stata l’assunzione con la Cassa DD.PP. di un’anticipazione di Euro 162.122,17, per far fronte agli oneri relativi ad un intervento di demolizione. RE.S.A. n. 66/2000 del 25.01.2021. Abuso alla Via Montecito 11.
Il Sostituto Procuratore Generale della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, dott.ssa M. Persico, in base alla sentenza irrevocabile di condanna emessa in data 25.11.1998 dal Pretura Circ.le Napoli Sez. Dist. Ischia, nr. 834 Reg. Sent. ha emesso nei confronti della predetta proprietà l’ingiunzione a demolire ed a ripristinare lo stato dei luoghi. Il suddetto Sostituto Procuratore Generale, con nota RE.S.A. n. 66/2000 del 25.01.2021, acquisita al prot. gen. in data 02.03.2021 col n° 2124, dovendo procedere all’esecuzione dell’ordine di demolizione del manufatto sito, alla Via Montecito 11, ha invitato, l’Amministrazione, a richiedere alla Cassa Depositi e Prestiti, titolare del Fondo per le demolizioni dei manufatti abusivi, il finanziamento della somma necessaria per procedere nel più breve tempo possibile al materiale abbattimento delle opere descritte nella relazione preliminare del C. T. della Procura della Repubblica, allegata alla nota RE.S.A. n. 66/2000 del 25.01.2021.In particolare dalla suddetta relazione, a firma del consulente nominato, Arch. Francesco Gaudioso, si legge che«è risultato che la sentenza n°834/98 al capo A si riferisce a due manufatti cosi descritti: manufatto di circa mq.80, con copertura in lamiera grecata adibito a camere di albergo; manufatto in blocchi di lapil-cemento, su fondazioni in c.a., con ricavo di cinque locali. Allo stato grezzo. Al fine di distinguere i due manufatti oggetto della Sentenza n°834/98 fra le numerose attività edilizie messe in atto senza alcuna autorizzazione dalla proprietà alberghiera di Via Montecito n.11 negli anni dal 1994 al 1998, attività riscontrate dal Comune di Casamicciola Terme e dai Carabinieri della Stazione di Casamicciola Terme, il sottoscritto ritiene opportuno procedere in una preliminare descrizione delle volumetrie riscontrate sui luoghi».Ciò a testimonianza dell’articolata situazione di abuso che il consulente della procura a minuziosamente dettagliato: «Sull’area, con accesso dalla via Provinciale Montecito n°11, il sottoscritto ha potuto rilevare un’articolata struttura edilizia costituita da più corpi di fabbrica disposti su quattro livelli o terrazzamenti degradanti dal livello della strada Provinciale Montecito verso valle. Si è scelto di individuare e descrivere i 4 livelli sui quali sono realizzati tutti i manufatti (abusivi e non) ».Continua poi, lo stesso Tecnico della Procura della Repubblica: «Sono risultate da demolire quali abusi originari le seguenti opere: al il primo livello sottoposto alla quota strada il manufatto con struttura portante in metallo e tompagnature in blocchi di superficie pari a circa mq.81 realizzato in sopraelevazione ad un manufatto preesistente; al quarto livello sottoposto alla quota strada il manufatto con struttura portante in blocchi di lapil- cemento su fondazioni in c. a. di superficie pari a circa mq.140 suddiviso in cinque ambienti con bagni e corridoio di disimpegno; Sono risultate da demolire come incremento degli abusi originari senza la demolizione dei quali non possono essere demolite i manufatti in sentenza, le seguenti opere:al terzo livello sottoposto alla quota strada il manufatto con struttura portante in blocchi di lapil-cemento e solaio con struttura metallica di superficie pari a circa се mq.80 suddiviso in unico ambiente adibito a sala di ristorazione».Il CT ha redatto computo metrico con il quadro economico per i lavori di demolizione e quantificato in € 162.122,17.La somma di Euro 162.122,17 è stata impegnata sul Bilancio anno 2021 e che il comune, come previsto per legge, dovrà cominciare a restituire già entro 60 giorni.