É carottese il traduttore del Nobel egiziano Nagib Mahfuz
L’Orientale napoletano sforna talenti nella traduzione che molto spesso sfuggono alla giusta citazione: l’ultima perla di Palazzo Corigliano è costituita dal traduttore napoletano Luciano Mastrogiacomo – nota guida turistica regionale – che ha curato per i tipi delle Edizioni dell’Istituto italiano di Cultura di Napoli la versione dall’arabo classico del romanzo breve “Il cuore della notte (pagg. 88, euro 12)” del Premio Nobel per la letteratura del 1988 Nagib Mahfuz. Mastrogiacomo, iranista in origine, è vissuto a Il Cairo dove ha affinato il suo laboratorio linguistico: come è noto l’arabo classico strizza l’occhio a tutto il mondo panarabo. Il testo che sarà presentato il 3 marzo – ore 18; presso la Sala Consiliare de il Comune di Meta – alla presenza del traduttore e sotto gli auspici della responsabile della cultura locale l’avvocato Bianca Balzano – pubblicato nel 1975, dal quale è stato tratto un film omonimo -, va inserito nel contesto di libertà di parola e rinascita religiosa che si concretizzò in Egitto con la presidenza Sadat. La narrazione si svolge nell’ambito di un dialogo fra un interlocutore, di cui non si menziona il nome, che lavora in un Ministero, e Lo Ibrahim Sayyid al-Rawi, il nipote di un ricco proprietario terriero, che, durante una di quelle lunghe e piacevoli notti trascorse in un caffè del Cairo, racconta la sua tormentata esistenza. Davanti agli occhi del lettore si svolge una vita intensa, nell’infanzia della quale si verifica la prima tragedia personale e cioè la perdita dei due genitori, quindi si narra dell’adozione di Jafar bambino da parte del nonno paterno, che gli trasmise l’amore per la religione e per il canto, ma il rapporto con l’anziano parente, non è mai pienamente affettuoso, anche perché Jafar non può accettare che suo padre venne cacciato di casa dal nonno stesso. La traduzione di Mastrogiacomo ha avuto l’assenso di un Comitato di lettura interlinguistico di grande esperienza internazionale.