Frana Ischia. Assemblea pubblica alla Maddalena: Non prossimo a fare finta che non sia successo niente
Ai commissari che torneranno nelle loro stanze dorate deve essere detto fermamente, rubando l’espressione al generale De Gaulle e ponendola fuori contesto, che “la ricreazione è finita”. E certo gli ischitani non si sono divertiti. Durante la ricreazione Casamicciola ha avuto la conferma che ha perso terreno e ne perderà ancora, si è accentuata la distanza che la separa dalla maggior parte degli altri Paesi. La ricreazione è finita e molte persone non potranno neppure tornare a casa, richiusi, causa frana, nelle prigioni ovattate degli hotel, cosi come non lo hanno fatto in questi sei anni, causa sisma.Una folta platea in quel di Casamicciola Terme ha preso parte all’assemblea fra i cittadini di Casamicciola e il Commissario delegato per l’emergenza frana, Giovanni Legnini, il Commissario Prefettizio del Comune, Simonetta Calcaterra e il responsabile della Protezione Civile Regionale, Italo Giulivo.L’incontro nella Basilica di Santa Maria Maddalena- organizzato dai Comitati e dalle associazioni dei cittadini presenti sull’isola, sul tema dell’emergenza frana ad Ischia e dei suoi stati di avanzamento per un auspicata ricostruzione-non ha regalato né sussulti, né emozioni, nonostante la suggestione e l’impresa del tempio sacro (luogo simbolo, come ha ricordato padre don Gino, della rinascita di Casamicciola fin dal terremoto dal 1883).Il pulpito scricchiola. E persino il Santo Parroco Giuseppe Morgera è stato sentito rigirarsi nella tomba ai piedi della navata. Nella pancia ancora incerottata per le ferite del sisma, l’emblema del resilienza di un popolo, i superstiti sono costretti, colpevoli, ad assistere inermi al cambiare dei suoi principi fondativi.Oggi è Casamicciola in chiacchiere Fundata.Altro che Corde Domini!
La road map
Da giovedì i sopralluoghi dei tecnici della struttura commissariale sulla zona rossa. Fra febbraio e marzo, l’avvio degli interventi più urgenti per la messa in sicurezza del territorio. Infine, il piano complessivo contro il dissesto idrogeologico. Sono stati questi alcuni dei temi affrontati.
Le domande
Dalla riperimetrazione della zona rossa ai tempi per la messa in sicurezza dell’isola, dalla situazione delle scuole a quella del porto. Il Commissario Legnini ha annunciato che da giovedì prossimo i tecnici della struttura commissariale cominceranno a fare i sopralluoghi per verificare la situazione nell’attuale zona rossa. I risultati degli esami dovranno poi essere validati dalle Università e dai centri di competenza. Il Dipartimento nazionale della Protezione Civile ha istruito con esito positivo il piano dei primi 97 interventi più urgenti, con una spesa prevista di circa 47 milioni, che dovrà essere ora deliberato dal Consiglio dei ministri. Diversi interventi di somma urgenza saranno avviati a febbraio mentre da marzo partiranno le ulteriori opere di eliminazione del rischio residuo che necessitano di una progettazione il cui avvio è stato già deciso con l’ordinanza commissariale n.5 della scorsa settimana.Infine, entro 90 giorni, come previsto dalla legge di conversione al Decreto Ischia dovrà essere varato un secondo piano di interventi urgenti, sempre finalizzati a mettere in sicurezza il territorio. “Siamo consapevoli che il fattore tempo è decisivo per alleviare il fortissimo disagio dei cittadini e siamo tutti impegnati per accelerare il più possibile il piano degli interventi – ha commentato Legnini – fornendo ai cittadini tutte le informazioni necessarie per garantire una loro partecipazione consapevole al processo di messa in sicurezza del territorio”. In mattinata, alla luce delle nuove assegnazioni degli interventi di somma urgenza previste con l’ordinanza commissariale n.5, si era tenuta una riunione preliminare, insieme a Sma Campania, ad Amca e al Comune di Casamicciola, per definire un Piano operativo delle attività che non richiedono una progettazione e che possono quindi essere avviati speditamente. Come ha spiegato in un nota ufficiale Legnini,in uno spirito di piena collaborazione, il Commissario ha chiesto un “coordinamento per garantire la continuità dei lavori e per favorire l’accelerazione dei tempi sia per ciò che riguarda le operazioni dei fanghi, sia per la pulitura degli alvei. Il Commissario si è impegnato a adottare le misure più idonee per garantire un monitoraggio e un controllo degli interventi che via via saranno cantierizzati dandone informazione periodica ai cittadini, anche promuovendo ulteriori incontri dedicati.“La tragedia dovrebbe essere lo spartiacque,il prendere coscienza dell’accaduto per voltare pagine. Abbiamo una responsabilità istituzionale – spiega, Italo Giulivo dimenticando troppo in fretta quanto non fatto con la Regione e con il piano dei dissesti post sisma- ho avuto un evidente imbarazzo nel tronare nella sala COC del comune che è ancora nel Capricho– dice riferendosi al post sisma 2017- Mi aspettavo più reattività e resilienza da parte di tutti. Adesso affrontiamo un’altra catastrofe. Serve che ognuno faccia la propria parte, Nessuno si preoccupa di una rete idrica del monte invasa da infrastrutture. Con eventi cosi estremi è difficile parlare di messa in sicurezza, si può parlare di mitigazione”. In settimana si aspetta ordinanza ad hoc di Giulivo stesso. “Due o tre bilanci dello stato non basterebbero per mettere in sicurezza la montagna. 40 mila metri cubi di fango. 2 campi di calcio ricoperti completamente, sono piombati da una altezza e con pendenze improbe. Infine Giulivo si lancia nella elegia di Legnini: “Sono commissario di governo per alluvione 2019 in tutta la Campania. Nessuna è stata trattata come Ischia che grazie a Legnini ha avuto 47 milioni di Euro. Tanto di cappello. Non solo risorse, ma anche supporti, monitoraggio, pluviometri, il presidiante. Cose mai viste neppure a Sarno che ha contato 160 vittime. Se pensate che da a domani mattina viene qualcuno e fa un piano di messa in sicurezza, siamo ingenui. Bisogna saper convivere in un territorio multirischio” conclude rigirando il coltello nella falsa piaga del piano di protezione civile che “non c’è”, dice. E la Calcaterra annuncia: “a breve la sala di protezione civile”. Sempre presso la sede di Ischia Porto del Commissario delegato, c’è stata una riunione con i sindaci per fare il punto sulla ricostruzione degli edifici pubblici e per avviare la definizione più puntuale della seconda fase del piano degli interventi ed in serata ha cenato in non hotel dove risiedono la gran parte dei 400 sfollati.
La Frana ha fatto la frana e lo stato ?
Cambiano i musicanti, anzi no, non tutti, eppure lo spartito è sempre lo stesso. La Frana ha fatto la frana. Lo ha fatto dopo un devastate terremoto. Ma lo Stato cosa ha fatto? Niente e non ci saranno risposte a breve. Lo hanno spiegato, ancora seduti insieme a piazzetta Funno, 3 dei 6 commissari che governano il paese. Rientri a casa, revisioni delle zonizzazione, messa in sicurezza e mitigazioni dei rischio. Restano temi in agenda, temi, noti, ma da programmare “in parallelo” spiega Legnini tra gli studi dei centri specializzati, i primi interventi per la riduzione del rischi residuo e le verifiche.
Fase 1 e Fase 2. Legnini si è fermato a Piazza Bagni
Tra le mille contraddizioni dell’agenda istituzionale ci sarà un paese che rientrerà e un altro che starà ancora a guardare. “Una porzione rientrerà una altra parte è possibile che no” ha sottolineato ancora Giovanni Legnini. Perché c’è una volontà politica che spinge in tal senso. Eppure, illudersi che si possa ritornare alla normalità senza disinnescare la minaccia che incombe dall’alto è pura utopia. Una utopia che porterà ancora morte e distruzione. Il piano dell’emergenza viaggerà in due tempi: lavori e gli studi della fase 1 e per la revisione delle zone a rischi ingestibile “si comincerà inevitabilmente dalla zona più controversa, Piazza Bagni”; la Fase 2 di revisione. Infine si dovrà attendere, ancora, le azioni ed il lavoro degli altri enti per le fasi successive e la programmazione di quel che resta del paese. Legnini si ferma a Piazza Bagni, come Cristo si è fermato ad Eboli. La palla a Regione Campania ed Autorità di Bacino, senza dimentica la Soprintendenza.
Porto di Casamicciola: Batimetria solo leggermente mutata, ma sarà dragato anche nella zona del diportismo. Altri sedimenti spalmati sul fondale
Benché la batimetria del porto di Casamicciola, dice Legnini, non sia troppo mutata, l’escavo ed il dragaggio del porto si farà e si farà anche nella parte dedicata al diportismo. Un milione di euro. Tra l e ipotesi anche lo spalmaggio dei sedimenti sul fondale del porto a colmare i crateri tra differenti livelli batimetrici.
Sisma
Sul sisma il 15 febbraio è stato riconvocata la conferenza dei servizi. Poi, attese le tante domante su terremoto, ci sarà un incontro ad hoc per parlare di Ricostruzione e delocalizzzione. Tra 15 ed il 20 febbraio tutto gli elementi anche con le norme per Ischia. Un’isola impantanata nella burocrazia.Pur se di dubbia validità per la soluzione del dramma, questo calendario andrebbe benissimo per i politici di oggi e di domani: quale che sia il giudizio sulla classe politica, non vi è dubbio che negli occhi della gente essa come la gestione commissariale esca largamente bocciata dalla “ricreazione” e della sua sintesi in parrocchia.