Frana Ischia, interventi sul territorio mancati:Il Commissario Italo Giulivo: È una fake news!
I 3 cantieri mai partiti (con 2,5 milioni già stanziati), la programmazione, i piani e le norme mai attuate sul disseto. L’intervista al Capo delle protezione civile regionale
Ida Trofa|“Se pensate che vengano a mettervi in sicurezza, beh…” siamo degli ingenui come è stata l’isola d’Ischia in attesa di piani, progetti ed interventi mai messi in campo. Prima un gesto della mano come a dire “E’ una fake news”. Poi una faccia sorpresa, rivolta al giornalista e alla folla che si accalca per ascoltare, così il direttore generale dei Lavori Pubblici e della Protezione Civile della Regione Campania, Italo Giulivo ha risposto alle nostre domande sulla sicurezza negata ed i cantieri mai partiti di cui sarebbe dovuto essere responsabile per supportare, almeno dal 2014 al 2017, il Presidente Commissario per il contrasto del dissesto idrogeologico in Regione Campania.
-La tragedia dovrebbe essere lo spartiacque, il prendere coscienza dell’accaduto per voltare pagine. Avete delle responsabilità istituzionale, la Regione, il piano dei dissesti post sisma?
“ Mi aspettavo più reattività e resilienza da parte di tutti ad Ischia. Adesso affrontiamo un’altra catastrofe. Serve che ognuno faccia la propria parte, Nessuno si preoccupa di una rete idrica del monte invasa da infrastrutture. Con eventi cosi estremi è difficile parlare di messa in sicurezza, si può parlare di mitigazione. Due o tre bilanci dello Stato non basterebbero per mettere in sicurezza la montagna. 40 mila metri cubi di fango. 2 campi di calcio ricoperti completamente per una altezza di circa 4 metri, sono piombati da una altezza e con pendenze improbe. Quella notte sono venuti giù 178 mm di pioggia in poco meno di tre ore con dei picchi in poco più di mezzora. Sono commissario di governo per alluvione 2019 in tutta la Campania. Nessuna è stata trattata come Ischia che grazie a Legnini ha avuto 47 milioni di Euro. Non solo risorse, ma anche supporti. Cose mai viste neppure a Sarno che ha contato 160 vittime. Se pensate che da a domani mattina viene qualcuno e fa un piano di messa in sicurezza, beh.. (siamo ingenui o illusi sembra voler dire non concludendo la frase ndr)”.
La Frana ha fatto la frana e lo Stato,la Regione cosa hanno fatto ? In particolare, proprio lei è finito nell’occhio del ciclone per alcuni interventi su Casamicciola che non erano stati realizzati le va di darci la sua versione
“Io nell’occhio del ciclone? Non so a cosa si riferisce, perché io non sono stato nè RUP, né soggetto attuatore di interventi di messa in sicurezza del territorio di Casamicciola. Quindi sono degli interventi che devono essere realizzati da soggetti attuatori che non erano il mio ufficio. Quindi non so a cosa si riferisce. Rispetto a questo aspetto noi abbiamo realizzato degli interventi di somme urgenza col Genio Civile di Napoli, sull’alveo La Rita e ne abbiamo fatto uno di recente, che poi abbiamo bloccato, perché c’erano dei manufatti per cui doveva essere definito se era possibile demolirli o meno, sulla base di valutazioni che ci devono essere fornite dall’amministrazione comunale, che poi non sono arrivate. Quindi l’intervento, diciamo così, si è concluso per quello che era fattibile.Quando noi entriamo in questi vallone li andiamo a pulire troviamo molto materiale di risulta che non è normale che ci sia, quindi vuol dire che ci sono manomissioni antropiche importanti che, in qualche modo, devono essere attenzionate”.
-La regione Campania in particolare con il suo settore che cosa ha fatto?
“Il mio settore è quello del Genio Civile che si occupa di fare gli interventi di somma urgenza, quando c’è un pericolo per la pubblica e privata incolumità che viene conclamato da un ordine del sindaco che riconosce che c’è un pericolo per la pubblica e privata incolumità ed emette delle ordinanze di evacuazione di cittadini. Viceversa c’è un problema di manutenzione del territorio che non è un’attività che tocca ai nostri Uffici” .
-Secondo lei, dunque, come Regione responsabile di talune attività sul territorio ed un certo demanio, avete fatto la vostra parte? Si è lanciato nell’elegia di Giovanni Legnini per soldi e stanziamenti. Eppure l’impressione che tutta questa attenzione su Casamicciola sia postuma alla tragedia, serva ai vostri centri ma non al paese. Tutto questo sforzo anche economico, le risorse, l’ impegno di uomini e mezzi giunga solo dopo, quando il disastro si è compiuto? Non c’è pianificazione per la mitigazione, per il riassetto di un territorio notoriamente fragile!
“Non so cosa si riferisce… nel senso cosa doveva fare la Regione? La Regione ha finanziato i piani di protezione civile e non è un suo compito perché ricordiamoci che il piano di Protezione civile è un obbligo che prevede la legge 100 del 2012 e che è un compito dei comuni. Tant’è che il piano deve essere approvato in consiglio comunale. Siccome noi Regione, vedevamo che questi piani di Protezione civile non nascevano spontanei, li abbiamo supportati con un contributo regionale. Fortunatamente molti comuni, compresi alcuni dell’isola d’Ischia, hanno usufruito di questi contributi e hanno potuto redigere il piano di Protezione civile” .
Ed il piano del 2009 varato per Casamicciola dopo quella alluvione, forse non è mai stato attuato, a che cosa sarebbe servito, suggerito proprio dalla protezione civile regionale nel 2009 ed in atti approvato il 07.12.2009: Con D.G.C. n. 174.Non crede che questo territorio abbia bisogno di ben altro? Lei stesso ha appena detto che la frana è stato un evento imponderabile?
“Ma è un piano di Protezione civile, serve per avvisare preventivamente la popolazione. Evitare che si trovi in un luogo che poi sarà colpito da uno scenario come quello che è capitato il 26 novembre. Serve per poter dire alla popolazione ti devi allontanare perché questa notte pioverà molto e anziché stare a casa tua devi andare in questo luogo di ricovero che il piano di Protezione civile ha preventivamente individuato”.
Non ritiene che comunque ci sia state omissioni da parte tutti gli apparati dello Stato. La legge sul terremoto prevedeva interventi di mitigazione, addirittura il il piano contro il dissesto idrogeologico. Sono trascorsi 6 anni e non ci sono stati i piani, addirittura i dati del radar meteo di Potenza (quello di Napoli non funziona da mesi) e i dati dei pluviometri sull’isola: almeno tre ore prima, avevano rilevato in maniera evidentissima cosa sarebbe accaduto. I terremoti e le eruzioni non si possono prevedere, ma le piogge estreme si. Cose che messe insieme comunque rappresentano una certa sciatteria istituzionale. Lo chiedo a lei che è il capo della protezione civile regionale.
“Guardi mi sta parlando di cose che io ignoro. Che cos’è il pluviometri della centrale di Napoli, ma quante…, da dove dove la presa questa informazione, per me è una fake quella che sta dicendo, perché i nostri sono funzionanti e i dati di quello che hanno registrato i nostri pluviometri sono già stati diciamo così e oggetto di attenzione e poi tutto quello che è accaduto non poteva essere evitato. È stato un evento straordinario eccezionale conclamato da una dichiarazione dello stato di emergenza e da una quantità di pioggia che come ha scritto la regione Campania nel suo rapporto non si era mai vista nei precedenti da quando esiste il monitoraggio pluviometrico del territorio dell’isola d’Ischia non si è mai visto una pioggia come quella del 26 novembre”.
Ah, bene! Almeno è stato chiarito questo: Abbiamo vecchi e nuovi pluviometri, finanziati anche con la frane ed Ischia è stata vittima di un evento imponderabile e catastrofico. Possiamo andare oltre, allora? Possiamo cominciare a progettare, ad andare oltre con un impegno ed una coscienza, una lealtà, anche istituzionale, necessaria, ponendo fine a questa sorta di giochetto in cui quasi quasi i colpevoli del disastro di Ischia sono le vittime? Possiamo cominciare a progettare il futuro di questa terra oltre i luoghi comuni e gli scaricabarile ?
“Ma io non ho mai fatto questo gioco, non so perché mi sta …”
Beh ci sono diverse sue uscite istituzionali in cui quasi quasi si insinua una certa condotta per cui sembrerebbe le vittime, i cittadini sono carnefici di loro stessi. Accade stesso, lei stesso parla di manomissioni antropiche. Detto da lei che gioca un ruolo importante per Ischia, suona un po’ male…
“Assolutamente io non ho mai espresso questa considerazione sul cittadino. Io ho insisto che il cittadino deve essere consapevole dei rischi del territorio in cui vive. I rischi in un territorio come quello di Casamicciola sono noti perché la lezione appresa da quello che è successo, già nel 2009 e in precedenza, come dire deve aiutare ad assumere delle consuetudini. Bisogna saper convivere in un territorio multirischio. Altrimenti la lezione appresa quale è? Cosa abbiamo imparato di questo territorio e dei rischi che pone e come li dobbiamo affrontare? Allora se si vuole ragionare su come mitigare i rischi di un territorio è chiaro che nella mitigazione dei rischi del territorio c’è, sì, un aspetto sulle opere di prevenzione strutturale che vanno fatte e che richiedono molti soldi, con progetti complessi che hanno i loro tempi, ma ci sono anche delle cose delle attività di prevenzione non strutturale che vengono messi in piedi facendo un Governo del territorio con una pianificazione urbanistica rispettosa dei rischi del territorio e con una pianificazione di Protezione civile. Il 25 novembre 2022 non si poteva parlare di una messa in sicurezza, Casamicciola era già un territorio critico. A Ischia è possibile della mitigazione del rischio e della convivenza con il rischio, ma non è possibile la messa in sicurezza di un territorio che è una montagna”.
Gli smemorati
Il direttore generale dei Lavori Pubblici e della Protezione Civile della Regione Campania, Italo Giulivo ha provato ha parlato della sicurezza che molti cittadini di Ischia ritengono gli sia stata negata, dei cantieri mai partiti di cui sarebbe dovuto essere responsabile per supportare, dal 2014 al 2017, il Presidente Commissario per il contrasto del dissesto idrogeologico in Regione Campania . Gestendo in questa fase, come soggetti attuatore Lavori per 3.100.000 euro.Soggetto Attuatore, con gestione diretta della contabilità speciale 5586, e responsabile della Struttura di coordinamento che supporta il Presidente della Regione Campania, Commissario Straordinario Delegato – per l’attuazione dell’Accordo di Programma sottoscritto tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e la Regione Campania Importo complessivo € 220.000.000,00. Coordinatore e responsabile della Struttura Tecnico Amministrativa di supporto al Commissario di Governo delegato, con gestione diretta delle contabilità speciali: per il superamento dei contesti di criticità in atto nei territori dei comuni di Ischia, frazione Pilastri, Nocera Inferiore e Casamicciola Terme; contabilità speciale n. 1392, 2941 e 3180 (Ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 73 del 02-04-2013 per altri 180.000 euro. Infine la risposta, testuale : “Francamente non ne ho memoria, non sono interventi di cui è responsabile il mio ufficio….”.Gli enti responsabili giocano agli smemorati, quindi Giulivo rispedisce al mittente le possibili considerazioni du una fase di mancati interventi che potrebbe essere quantomeno fonte di potenziale imbarazzo anche per la Regione Campania, o sostiene di essere di fronte a notizie prive di fondamento. Eppure se si fa una rapida ricerca negli archivi si scopre facilmente che gli interventi incriminati compaiono persino nel CV dell neo commissario ischitano.
Frana Ischia, interventi sul territorio mancati: i 3 cantieri mai partiti (con 2,5 milioni già stanziati)
Nessuno dei tre cantieri, quando si è attivata la frana, era stato ancora avviato. La procedura in fase più avanzata era quella per la zona ex Cava Baino, importo a base d’asta di 821.837 euro. Il 22 agosto 2022 è stato approvato il verbale di gara e sono stati aggiudicati i lavori al Consorzio Stabile, sede legale a Salerno, per 496.793 euro oltre iva. L’intervento in località Paradisiello, per un valore di 650.000 euro, è stato affidato a marzo 2022 per la progettazione ad un professionista di Benevento. Per i lavori di mitigazione del rischio idrogeologico un anno fa il Comune di Casamicciola aveva pubblicato l’avviso esplorativo destinato ad individuare l’impresa che avrebbe poi dovuto effettuare le opere. La base d’asta era di 420.000 euro. Ci sono, però, anche interventi di mitigazione del rischio idrogeologico più vecchi e mai partiti. L’Alveo La Rita tra Casamicciola e Lacco Ameno era uno di questi. Così come quello di messa in sicurezza dell’alveo La Rita, finanziato per 1.100.000 euro dalla Città Metropolitana non è mai partito, nonostante il contratto di appalto sottoscritto a luglio 2018. Una situazione che la Protezione Civile regionale, di Giulivo un anno fa, ha definito catastrofica, anche perché il canale è in un tratto ostruito in gran parte dalle macerie di un albergo crollato, l’hotel Santa Rita, dismesso ed in disuso da tempo. A marzo 2022 le cronache locali parlano di un nuovo sopralluogo sull’alveo dei tecnici della Città Metropolitana.
Molte procedure sono relative al 2010 e varate dopo l’alluvione del 2009 per un importo complessivo superiore a 3 milioni di euro. Prevedono la messa in sicurezza degli alvei e della parte alta dell’abitato. Se ne sono occupati un commissario di governo statale, uno regionale e poi il presidente della Giunta Regionale, che ha chiamato in causa l’agenzia regionale Arcadis, poi dismessa e confluita in Acamir. Infine nel 2017 la palla è passata al Comune. I progetti di fatto non sono più andati avanti.
E ancora, l’assenza di interventi di manutenzione dopo l’alluvione del 2009 oltre all’assenza del piano per il dissesto idrogeologico. L’inchiesta della Procura di Napoli, che ha aperto un fascicolo per disastro colposo contro ignoti, potrebbe presto prendere una direzione ben precisa.
Non solo l’abusivismo, ma anche tutto ciò che poteva essere fatto e che invece non è stato fatto e che ha portato a 12 morti accertati.
Adesso, si passeranno al vaglio tutti i documenti degli ultimi dodici anni. Dall’ultima alluvione, quella del 2009 che portò a morte e distruzione dallo stesso vallone Senigallia, Ervaniello più altre colate.