La Guardia di Finanza sequestra 8mila ricci di mare, quattro subacquei multati
Civitavecchia – I militari della Guardia di Finanza hanno sottratto circa 8mila ricci di mare a quattro subacquei, che erano stati sorpresi mentre tornavano a riva al termine di una battuta di pesca illegale, durante la quale avevano ottenuto un ricco bottino. Gli esemplari pescati erano destinati a finire nei mercato e sulle tavole dei clienti. I quattro pescatori non professionisti sono originari di Palermo, dovranno pagare una multa di 24mila euro. Ai sub sono state comminate sanzioni salatissime perché hanno raccolto un numero echinodermi di gran lunga superiore rispetto a quello stabilito dalla vigente normativa. Ogni pescatore non professionale infatti può prelevare dal mare al massimo 50 ricci. Il riccio di mare riveste, infatti, un importante ruolo ecologico nel delicato equilibrio degli ecosistemi marini. In quanto si nutre prevalentemente di alghe, presenti sul substrato roccioso ad una profondità compresa tra la superficie e circa 80 metri, viene classificato tra gli erbivori (o grazers) più efficienti presenti nell’ambiente marino. Diventa quindi fondamentale la salvaguardia di questa specie marina, con il fine di preservare popolazioni stabili: una diminuzione della popolazione di questi echinodermi porta infatti a un’eccessiva proliferazione algale, mentre una loro sovrappopolazione può portare a fondali poveri di vegetazione (barren sites), con conseguente scomparsa di biodiversità. Il Wwf ricorda il vademecum di regole che è bene seguire quando ci si imbatte in questi esseri viventi: 1) Ricorda sempre che per quanto affascinanti non sono dei giocattoli ma esseri viventi da rispettare: evita di infastidirli, catturarli e soprattutto lasciarli per ore dentro ai secchielli, tutto ciò potrebbe provocarne la morte. 2) Rispetta i cicli di riproduzione e informati sulla normativa vigente che regola la quantità e il periodo di raccolta più opportuno per ogni specie.3) Segui le regole del consumo etico: pur essendo molto richiesti e usati in cucina, ricordati che sono una risorsa che dobbiamo proteggere e consumare in modo sostenibile e consapevole.
A cura di Luigi De Rosa