Lettere da Piano di Sorrento – Zelensky va a Sanremo
LETTERE DA PIANO DI SORRENTO
“ZELENSKY VA..A SANREMO!”
Zelensky sarà presente al Festival di Sanremo, è cosa certa.
La notizia ha destato meraviglia e ha suscitato anche qualche polemica fra i parlamentari della maggioranza ed alcuni di quella che dovrebbe essere l’opposizione.
Ma perché meravigliarsi? La radiotelevisione italiana ci ha abituati a non stupirci di certe iniziative, si pensi alla presenza del figlio di Totò Riina, qualche tempo fa, alla trasmissione “Porta a porta”. Ma questo è un altro discorso. Il rappresentante dell’Ucraina, con i miracoli della telematica, comparirà al Festival. La cosa non deve stupire, perché il Festival di Sanremo una volta era una vera e propria rassegna canora, ai tempi di Nilla Pizzi, Achille Togliani, l’orchestra del Maestro Cinico Angelini e poi di Modugno( il suo “Volare” ha attraversato tutti i confini). Il Festival di allora era effettivamente una ricerca di melodie che poi ci hanno fatto conoscere in tutto il Mondo. E questo senza togliere merito a quella recente vittoria della rock band Maneskin.
Ad essere sinceri, Sanremo non rappresenta più il passato: oggi è esibizione, spettacolo folkloristico, abbagliamento di luci psichedeliche, di frastuoni musicali che, a parer mio, poco ha a vedere con la melodia. Detto questo, aggiungo che a Sanremo non si va solo per cantare ma a fare protesta, uno show anche di gossip che trova spazio sui social ed arricchisce le aspettative di ascoltatori privi di cultura, analfabeti ambientali e via discorrendo. A questo punto, ci si chiede, prendendo in prestito l’espressione dall’On.le Di Pietro: “ che ci azzecca Zelensky con la musica?” Ci azzecca, ci azzecca, se, appunto, guardiamo Sanremo nella nuova versione di cui si è detto.
Sotto un profilo morale, etico, l’iniziativa può apparire non certo di buon gusto, dal momento che, in Ucraina, ci sono stati tanti morti e rovine per una nazione aggredita nella sua libertà. Ma oggi chi ci fa più caso a queste cose? L’importante è l’apparire, il profilo morale è sepolto da tempo.
(avv. Augusto Maresca)