Piccole donne nascono, quando la forza della Vita si tinge di rosa
“Piccole donne nascono” questa citazione dedicata alla celebre tetralogia che porta la firma della scrittrice americana Louisa May Alcott mi è sorta spontanea, riflettendo su due nascite avvenute poche ore fa e riportate dalla cronaca rosa di mezzo mondo. La prima nascita da menzionare è quella di una bambina che a Jandairis, città siriana al confine con la Turchia, è venuta alla luce tra le potentissime scosse di terremoto che hanno sconquassato il confine tra Turchia e Siria. I soccorritori l’hanno trovata ancora legata alla madre morta. La piccola è l’unica sopravvissuta della sua famiglia. L’altra bambina di cui conosciamo anche il nome è Luisa, venuta alla luce a bordo del traghetto in viaggio da Ischia a Pozzuoli. La madre era alla 40esima settimana e stava raggiungendo la terraferma assieme al suo ginecologo per portare a termine la gravidanza in clinica, quando è stata assalita da doglie improvvise. Da qui, la nascita della bambina direttamente a bordo del traghetto “Benito Buono” della compagnia Medmar, avvenuta attorno alle 7,30 del 7 febbraio. Il parto è andato benissimo, grazie all’assistenza del ginecoloco, mentre il comandante del traghetto, Giacomo Piro, ha aiutato tagliando il cordone ombelicale. La mamma e la neonata, poi, hanno trovato ad attenderle presso il porto di Pozzuoli, un’ambulanza dell’Asl Napoli 2 Nord pronta a trasportarle all’Ospedale Santa Maria delle Grazie, per i controlli del caso. Due storie che hanno avuto dunque per protagoniste “piccole donne” che chiamate alla vita hanno risposto: presente. Beh, è proprio vero quello che scrive la May Alcott in “Hospital Sketches” (1863), raccolta lettere da lei inviate durante il periodo di servizio come infermiera all’Union Hospital a Georgetown durante lla guerra di secessione americana: Women work a good many miracles!
A cura di Luigi De Rosa
Luisa con la madre (ph. d’archivio)