Ravello, dopo l’iniziale resistenza le suore del Monastero di Santa Chiara accettano il trasferimento
Ravello. Il Monastero di Santa Chiara rappresenta uno dei gioielli storici della città con oltre sette secoli di vita claustrale. Il complesso monastico è stato fondato nel 1297 e può ritenersi una delle più antiche fondazioni francescane femminili in assoluto, risalendo il primo insediamento nella seconda metà del XIII secolo ossia solo qualche anno dopo la morte della santa di Assisi.
Tra le sue antiche mura sono rimaste oramai solo tre suore. Tra di loro la 97enne Suor Maria Cristina Fiore, originaria di Foggia ma a Ravello dal 1955 che, a causa delle proprie condizioni di salute, viene accudita con amore dalle altre due consorelle, l’indiana Suor Angela Maria Punnackal e la 46enne Suor Massimiliana Panza di origini nolane.
Nella giornata di ieri le tre suore di clausura si erano asserragliate nel Monastero, affacciato sull’incanto della Costiera Amalfitana. Le religiose da mesi rifiutano il trasferimento dopo il decreto che stabiliva la chiusura della struttura. Un patrimonio immobiliare – con albergo affidato ai privati, terreni e negozi – valutato circa 50 milioni di euro.
Ieri le suore non hanno aperto ad una delegazione guidata dal Commissario Pontificio, il francescano Giorgio Silvestri. Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri ma è stato tutto inutile perché le tre religiose non hanno aperto il portone.
Le trattative sono continuate anche nella giornata di oggi ed alla fine le suore si sono arrese ed hanno accettato il trasferimento.
Padre Silvestri ha spiegato che il Monastero non è stato mai soppresso ma sta avvenendo un avvicendamento con quattro nuove religiose.
Il sindaco di Ravello Paolo Vuilleumier ha precisato: «La comunità ravellese tiene al Monastero di Santa Chiara e naturalmente continueremo a tenere alta l’attenzione sull’intera vicenda».