Ravello, pugno di ferro del Vaticano: espulse due monache “ribelli”
Ravello, pugno di ferro del Vaticano: espulse due monache “ribelli”. Hanno lasciato il monastero di Santa Chiara a Ravello, in Costiera Amalfitana, suor Massimiliana Panza e suor Angela Maria Punnacka, le due monache di clausura che avevano rifiutato il trasferimento per difendere l’antico luogo religioso dalla soppressione. Le due monache “ribelli”, però, non andranno in nessun altro convento: sono entrambe destinatarie di un provvedimento che toglie loro i voti, per l’atto di disobbedienza alla Chiesa ed all’Ordine delle Suore clarisse urbaniste d’Italia. Dispensate dagli obblighi provenienti dalla sacra ordinazione, non sono più suore.
Come si legge in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano Il Mattino, entrambe, insieme alla 97enne suor Maria Cristina Fiore, lo scorso giugno avevano rifiutato il trasferimento in tre diversi monasteri italiani e speravano nella formalizzazione dell’atto di donazione in favore di Papa Francesco dell’intero patrimonio del monastero di Santa Chiara per salvarlo da un’eventuale soppressione. Ma invece, a sorpresa, il provvedimento di destituzione proviene dal Vaticano e porta la firma di Bergoglio.
Intanto al monastero si è insediata una nuova comunità, con tre suore aggiuntesi all’inferma Maria Cristina, che è a Ravello dal 1955 e necessita di assistenza.