Sorrento,finalmente i cisternoni romani.
Con un concorso, riservato ad ingegneri ed architetti, finalizzato alla stesura di un progetto circa il recupero e al rilancio del famoso sito, il sindaco Massimo Coppola, a differenza dei suoi predecessori, pone fine ad un lungo periodo di inerzia e di abbandono, caratterizzato anche da strascichi politico-giudiziari ,restituendo ai sorrentini un luogo di aggregazione e di grande interesse storico culturale.
Sorrento – In questi giorni l’Amministrazione guidata da sindaco Massimo Coppola ha indetto un concorso riservato ad ingegneri ed architetti, anche in forma associata, per la stesura di un progetto relativo al recupero ed al rilancio dei Cisternoni romani e della rifunzionalizzazione dell’area sovrastante. Al vincitore andranno poco meno di 34mila euro, mentre al secondo ed al terzo classificato poco più di 7mila euro a testa. Con una spesa prevista di 700mila euro, l’obiettivo è quello di valorizzare i cisternoni , un’opera idraulica di epoca romana perfettamente conservata, in modo da garantirne la fruizione e lo sviluppo turistico e allo stesso tempo riqualificare l’intera area localizzata in pieno centro storico meglio conosciuta “degli Spasiano” che da anni versa in totale abbandono. Dove,tramite tale intervento, sarà realizzato un parco urbano a disposizione dei cittadini e turisti. L’intera area, oggetto dell’intervento, è di proprietà del Comune ed è costituita da una zona scoperta di circa 2000 mq, dove un tempo erano ubicati dei campi da gioco e attualmente ricoperta da vegetazione spontanea e pertanto in totale stato di abbandono. I cisternoni, risalenti all’età augustea, sono divisi in cisterne alte e cisterne basse, ed erano utilizzati in antichità per fornire acqua a sufficienza alla popolazione locale . Le cisterne furono costruite nell’area suburbana orientale della Città e vi si accede dalla strada principale, l’attuale Corso Italia nei pressi del Cinema Armida. Con 31,70 mt di lunghezza, una larghezza di 5.20 ed una altezza di 4,70 mt i cisternoni alti sono costituiti da 9 concamerazioni, con volte a botte, dove, attraverso l’acquedotto del Formiello, confluivano le acque provenienti dalle sorgenti di Piano e Sant’Agnello. Di dimensioni più piccole , le 11 cisterne basse a cui erano addossate altre quattro più piccole hanno una capacità di 60 mila ettolitri. Nelle cisterne basse confluivano anche le acque dei rivoli alimentati dalle sorgenti delle colline circostanti. Nel dopoguerra le cisterne alte furono utilizzate per l’acqua potabile , mentre quelle basse per l’acqua usata per l’irrigazione. Con il passare degli anni , l’incuria e l’abbandono hanno distrutto quello che si può senz’altro considerare un vero e proprio patrimonio storico culturale per la nostra Città. Ora l’obbiettivo dell’Amministrazione comunale è quello di riqualificare un sito di grande valore archeologico e un’area di immenso potenziale ricreativo e aggregativo. Secondo le intenzioni la proposta progettuale prevede l’inserimento nell’ambito delle politiche di trasformazione urbana del territorio comunale. Nell’area sovrastante, l’intervento sarà finalizzato a creare un punto di aggregazione per giovani e anziani, rigenerando un area attualmente degradata e abbandonata in un polo culturale, ricreativo e sociale, realizzando un parco urbano moderno. Un luogo dove rilassarsi circondati dal verde, conciliando attività ludiche e ricreative. Per quanto riguarda il recupero dei cisternoni romani l’obiettivo è quello di realizzare un luogo da visitare rendendo la nostra città ulteriormente appetibile anche dal punto di vista archeologico e culturale. Quella dei cisternoni romani, nonostante l’importanza storica culturale, è una vicenda più volte balzata agli onori della cronaca negli ultimi decenni finanche con un incarico legale da parte del sindaco Fiorentino, successivamente revocato dal suo successore Cuomo, poi con una richiesta di parcella milionaria con strascichi politico- giudiziari. Una quasi problematica che con il passare del tempo, senza un impegno concreto da parte delle varie amministrazioni che si sono succedute al palazzo di Piazza Sant’Antonino, è sembrata sempre più di difficile soluzione. Ora finalmente grazie alla concretezza del sindaco Massimo Coppola e la conseguente opportunità che viene data anche a giovani professionisti che vorranno cimentarsi in tale operazione, un pezzo importante di storia della nostra città sarà restituito ai sorrentini. – 28 febbraio 2023 – salvatorecaccaviello