Superbonus, dal governo spallata al mondo dell’edilizia, a famiglie e imprese
Sottovalutando quanto tale provvedimento abbia prodotto in termine di Pil e occupazione(902.000 posti di lavoro» e entrate per «43 miliardi» di euro)imprese e famiglie speravano in una soluzione che risolvesse il problema dei crediti incagliati, invece stando alle prime anticipazioni, non solo non si prospetta nessuna risposta al problema ma si blocca, tranne in limitati casi, la possibilità di continuare ad applicare lo sconto in fattura o a cedere i crediti.
Per i bonus edilizi d’ora in avanti non potrà più essere utilizzata l’opzione dello sconto in fattura o della cessione del credito al posto della detrazione. Oggi il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto sulla cessione dei crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali. Pertanto dall’entrata in vigore del decreto, per i vari interventi edilizi (dalle ristrutturazioni all’efficienza energetica, dalle facciate alle colonnine) “non è consentito l’utilizzo” delle due opzioni previste al posto delle detrazioni fiscali, ovvero cessione e sconto. Fanno eccezione gli interventi per cui sia già stata presentata la Cila.
Allo stesso tempo, per i crediti già esistenti non sarà più consentito l’acquisto da parte delle pubbliche amministrazioni, per evitare la formazione di nuovo debito pubblico. Un provvedimento, ha spiegato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, reso necessario per mettere in sicurezza i conti pubblici e per risolvere il problema dei crediti incagliati che stava paralizzando il settore. Una misura d’impatto ma necessaria per bloccare gli effetti di una politica considerata scellerata. Tanto che per il Ministro, il peso sulla la collettività è di 2.000 euro a testa. Si dimentica pertanto che tale provvedimento abbia prodotto in termine di Pil e di occupazione. Finora la misura, varata dal Governo Conte II, avrebbe creato 902.000 posti di lavoro e portato nelle casse dello Stato entrate per 43 miliardi di euro.
Come era prevedibile, totalmente contraria l’Ance(Associazione Nazionale Costruttori Edili) che con il presidenteFederica Brancaccio ha evidenziato che se il Governo bloccherà per sempre la cessione di nuovi crediti da bonus senza aver individuato prima una soluzione per sbloccare quelli in corso vorrà dire che si è deciso di affossare famiglie e imprese in nome di non si sa quale ragion di Stato. Sulla stessa frequenzaConfartigianatoche con il presidente Marco Granelli sottolinea del come si sperava in una soluzione che risolvesse il problema dei crediti incagliati, invece stando alle prime anticipazioni, non solo non si prospetta nessuna risposta al problema ma il Governo blocca, tranne in limitati casi, la possibilità di continuare ad applicare lo sconto in fattura o a cedere i crediti.
Secondo Confartigianato in tal modo sono a rischio occupazione e investimenti nelle costruzioni. La confederazione di artigiani e piccoli imprenditori rileva che il blocco previsto nel decreto legge coinvolge le tante imprese che, sulla base delle norme sinora vigenti, hanno effettuato investimenti ed assunzioni nella prospettiva, di primi accordi con i committenti, di poter continuare ad operare garantendo lo sconto in fattura. Con buona pace degli obiettivi green che la misura avrebbe aiutato a raggiungere. Anche il blocco della possibilità di acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici rappresenta un altro incomprensibile ostacolo. – 16 febbraio 2023 – salvatorecaccaviello
Fonte: Ansa