Terremoto. Contraddizioni e poca chiarezza nella prima Conferenza Speciale del post “legge Ischia”
Solo tre pratiche. I cittadini attendono e continuano a chiedere lealtà istituzionale. Sono migliaia le pratiche che attendono la ricostruzione dopo 6 anni dal sisma e l’ennesima tragedia di novembre
Ida Trofa|La giornata di ieri ad Ischia si è aperta con una Conferenza speciale dei servizi per le pratiche di ricostruzione post terremoto, con la quale dopo i 45 giorni di sospensione dei termini a causa degli effetti della frana, si è riavviato il percorso di ricostruzione post sisma, anche alla luce delle nuove necessità determinate dalla violenta alluvione del 26 novembre scorso. 3 le pratiche per la ricostruzione post sisma e 7 istanze di condono processate, altre pratiche richiederanno integrazioni della soprintendenza sui pareri a darsi in ordine alla legittimità urbanistica. Tra le 3 pratiche approvate ve n’è una che aveva subito ripetuti dinieghi e che risulta tra gli immobili ricadenti nel perimetro del (nefasto) Piano di Ricostruzione affidato alla regione Campania ed in via di redazione e che aveva indicato l’immobile come da delocalizzare. Il complesso appartiene ad un ex sindaco di Casamicciola Terme. Nonostante le contraddizioni l’approvazione della pratica di ricostruzione in sede è stata processata positivamente dalla conferenza speciale dei servizi perché l’immobile, spiegano, i tecnici, tra le altre cose, non sarà “abbattuto e ricostruito” ma potenziato sismicamente. Non è passata invece una pratica di Demoricostruzione riguardante un immobile sito a 100 metri di distanza dal fabbricato in questione a cui è stato concesso il nulla osta con il finanziamento alla ricostruzione . La pratica è stata sospesa, però, non perché è stata richiesta la demolizione e ricostruzione ex novo, ma perché l’immobile, ha spiegato Giovanni Legnini, si trova in zona che il commissario indica come di “sovrapposizione al PdRI” e segnata dal medesimo “piano di ricostruzione regionale” da delocalizzare. Quindi in una fascia dove si sovrappongono i decreti e le ordinanze del Commissario per la ricostruzione ai vincoli che la Regione Campania vuole imporre sfruttando la legge di Ischia. Quello a cui si assiste però è l’uso di due pesi e due misure tra fabbricati che sorgono a pochi metri di distanza l’uno dall’altro, nello stesso comune di Casamicciola Terme e che ricadono nel medesimo PdRi. E questo non depone certo a favore di una certa linearità di giudizio. Le troppe poche pratiche di ricostruzione approvate nel disastro di Ischia danno modo di valutare nel dettaglio ogni procedura.Tutti i cittadini hanno diritto alla parità di trattamento. Purtroppo Ischia è stata vittima di cattive mani e manacce che oggi aumentano la sfiducia nel sistema. Convocata in mattinata dal Commissario Legnini, la riunione si è svolta alla presenza dei tre Comuni dell’isola danneggiati dal terremoto del 2017, insieme alla Regione Campania, alla Sovrintendenza, al Genio civile regionale di Napoli e, questa volta, anche dall’Autorità di Bacino per rispondere all’esigenza di integrare in modo più stringente le opere di ricostruzione, a quelle per il contrasto al dissesto idrogeologico.
Nel corso della riunione, il Commissario e i tecnici della struttura oltre a spulciare i faldoni, hanno rappresentato ancora la situazione che si è delineata a seguito dell’evento catastrofico di novembre e hanno condiviso e illustrato i dati sulle procedure pendenti, la zonizzazione e la sovrapposizione delle cartografie. Sono stati, inoltre, consegnati gli esiti degli studi realizzati dopo la frana dal Direttore regionale della Protezione Civile con la partecipazione degli Istituti di Ricerca e delle Università, centri di competenza della Protezione civile. Le norme contenute nella legge Ischia approvata in questo febbraio prevedono un’integrazione tra il Piano degli interventi urgenti di contrasto al dissesto idrogeologico e il Piano di ricostruzione. Si tratta della prima vera Conferenza decisoria subito dopo l’approvazione definitiva della legge per Ischia.