Terremoto in Turchia: la terra si è spostata di tre metri

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Terremoto in Turchia: la terra si è spostata di tre metri. Il devastante terremoto che ha provocato migliaia di morti e raso al suolo migliaia di edifici tra Turchia e Siria, ha spostato la terra di tre metri.

A fare il punto sul sisma e sulle ripercussioni nella regione del Mediterraneo è Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia). “La placca araba si è mossa di circa 3 metri lungo una direzione Nordest-Sudovest rispetto alla placca anatolica; parliamo di una struttura nell’area di confine tra questo mondo, quello della placca araba, con quello della placca anatolica”, spiega il professore al Corriere della sera. La faglia “si è attivata per almeno 150 chilometri con uno spostamento anche superiore ai tre metri”, il tutto “in alcune decine di secondi” spiega Doglioni.

La magnitudo è stata di 7,8 e la scossa distruttrice è avvenuta nella notte, poi ci sono state una ventina di repliche, la principale delle quali di magnitudo 6.7 e molte di magnitudo oltre 5, ed anche una di 7,5 durante la mattina del 6 febbraio.

Il sismologo Alessandro Amato all’agenzia Ansa ha affermato: “Il sisma è avvenuto sulla faglia Est Anatolica, nel punto triplo dove convergono il blocco anatolico, quello arabico e quello africano”.

Come suddetto, la terra si è spostata di 3 metri lungo la suddetta faglia: “Lungo questa faglia avviene un movimento orizzontale, ossia di tipo trascorrente. È una faglia che corre dal Mediterraneo verso Nord-Est, quasi fino al Mar Nero, e si ricongiunge con faglia Nord Anatolica che arriva fino a Istanbul”.  Inoltre, specifica che “probabilmente arrivata a deformare la costa. Si sono infatti osservate anomalie nel livello del mare in tre punti, in Turchia e a Cipro che hanno fatto scattare l’allerta tsunami”.

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