Turismo invernale in Campania: tante presenze ma pochi lavoratori

9 febbraio 2023 | 15:13
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Turismo invernale in Campania: tante presenze ma pochi lavoratori

La destagionalizzazione su cui tanto si è lavorato negli ultimi anni ha finalmente avuto successo. Secondo i dati forniti dall’Unione Industriali, nel primo bimestre del 2023 il numero di presenze turistiche a Napoli e provincia è decisamente aumentato. L’incremento, infatti, è tra il 10 e il 20% in più rispetto ai mesi di gennaio e febbraio 2019 (periodo pre-Covid).

Sembrerebbe una bella notizia, eppure molte strutture turistiche rischiano di non aprire a causa della mancanza di personale. Insomma, ora che i turisti ci sono mancano i servizi. Alberghi, ristoranti, negozi si stanno confrontando con un disperato fabbisogno di personale, circa il 30% stando sempre ai dati del settore turistico dell’Unione Industriali. A mancare sono soprattutto i lavoratori con esperienza e preparazione tra i venti e i quarant’anni, carenza che ha addirittura forzato alcune attività a non aprire.

“Bisogna trovare in fretta un compromesso tra domanda e offerta nel mercato del lavoro”, affermano dall’Unione Industriali. Il rischio è quello di trovarsi ad affrontare la nuova stagione, soprattutto in vista della Pasqua, con molti più turisti e niente personale. Secondo Cesare Foà, presidente di Adv Unite Aidit, ad incidere sarebbero i pensionamenti, i cambi di settore lavorativo e, soprattutto, il Reddito di cittadinanza.

“Cerchiamo solo di offrire lavoro: pagheremmo 1200 euro netti per 14 mesi, più extra. Eppure, il 40% delle 350 agenzie di viaggio tra Napoli e provincia soffre di carenza di personale.” Secondo Foà, ci sono ben duecento posti di lavoro che non riescono ad essere occupati. “Per risolvere il problema, abbiamo chiesto anche ai licei professionali del Turismo di fornirci elenchi di ragazzi diplomati, ma questa strada non ci ha portato a nulla. Siamo stati ostacolati da burocrazia e reddito. I tagli al sussidio annunciati dal governo potrebbero costituire un calmiere all’inoccupazione”.