Angelo Vassallo ucciso dalla camorra il 5/9/2010: per l’Antimafia è stato un sindaco esemplare

6 marzo 2023 | 16:30
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Angelo Vassallo ucciso dalla camorra il 5/9/2010: per l’Antimafia è stato un sindaco esemplare

Nel 2010 il XII Comitato della Commissione parlamentare antimafia si occupa dell’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso il 5/9/2010 dalla camorra perchè si opponeva ai trafficanti di morte che utilizzavano il porto di Acciaroli come smercio della droga nel territorio del Cilento e oltre. Dodici anni dopo l’omicidio del sindaco “pescatore”, nel luglio 2022, furono messe sotto indagine nove persone: due di queste erano legate alla camorra, quattro ad imprenditori e tre erano militari dell’arma dei carabinieri.

“Angelo Vassallo è stato un sindaco ed un amministratore esemplare – si legge nella relazione del comitato parlamentare – poiché ha dedicato tutta la sua attività di primo cittadino allo sviluppo del proprio territorio in armonia con la natura che lo circondava”. E’ quanto scrive il XII Comitato della Commissione parlamentare antimafia che si è occupato dell’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, nel settembre 2010″.

Nella stessa relazione desecretata proprio in queste ore l’omertà è un punto centrale secondo quanto viene testualmente riportato: “Ad oggi le persone del posto non hanno fornito molti elementi utili agli inquirenti. Risulta, infatti, poco credibile che, in piena estate e in un centro turistico con grande afflusso di persone, nessuno si sia trovato a passare sul luogo del delitto o abbia comunque notato anche un solo particolare significativo per le indagini. Dalle 21,15 del 5 settembre 2010 fino alla scoperta del corpo del sindaco nessuno sembra avere visto nulla. Ancora oggi, sembra non sapersi chi abbia avvisato Claudio Vassallo, il fratello della vittima, di quanto accaduto. Tuttora non è dato comprendere le ragioni per cui, in una nota intervista, l’ex Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Franco Roberti ebbe ad escludere la natura camorristica dell’omicidio”.

I commissari dell’Antimafia sono convinti che “L’omicidio di Angelo Vassallo resta una vicenda torbida, per molti versi sconcertante. Una vicenda in cui si sono scontrate la voglia di riscatto di una terra e la volontà di chi intendeva mantenerla oppressa e legata a logiche criminali; la volontà di un uomo che volle dimostrare che lo Stato e le istituzioni non erano entità lontane o nemiche e chi sembra avere privilegiato logiche criminali e interessi connessi a loschi affari. Soprattutto questa è la storia di una famiglia, e di una parte di una comunità civile, che non si è mai rassegnata a ché la vicenda del proprio congiunto venisse dimenticata”.