Bus precipitato a Capri, l’autista Emanuele Melillo era invalido ed assuntore di cocaina

Capri. Si chiamava Emanuele Melillo ed aveva 33 anni l’autista che il 22 luglio 2021 perse tragicamente la vita nel grave incidente verificatosi a Marina Grande. Emanuele era alla guida del minibus dell’Atc precipitato nel vuoto dopo essere finito contro una ringhiera che ha ceduto sotto la forza del violento impatto.
La Procura di Napoli (sostituti procuratori Maurizio De Marco e Giuseppe Tittaferrante) ha chiesto il rinvio a giudizio di tre persone indagate per quell’incidente avvenuto a Capri, il 22 luglio 2021, in cui rimasero feriti 23 passeggeri. Le richieste riguardano il medico a cui la società di trasporto aveva delegato la sorveglianza sanitaria dei lavoratori, il legale rappresentante della stessa società, e un funzionario della Città Metropolitana di Napoli.
Secondo gli inquirenti il legale rappresentante della società avrebbe mutato le mansioni di Melillo, da addetto alla biglietteria a conducente, senza sottoporlo preventivamente a specifiche visite mediche che avrebbero potuto evidenziare la sua inidoneità. Il 33enne, infatti, era invalido al 50% oltre che assuntore di cocaina.
Al medico invece gli inquirenti contestano di avere omesso di richiedere al datore di lavoro di Melillo gli elenchi dei lavoratori e delle relative mansioni per sottoporli alla obbligatoria sorveglianza sanitaria oltre a non aver verificato se fosse stato precedentemente sottoposto a visita.
Al dirigente della Città Metropolitana di Napoli, responsabile della gestione tecnica strade e viabilità e della direzione tecnica dell’area strade, gli inquirenti contestano di non essersi attivato per posizionare una barriera lungo la SP66, nonostante le diverse segnalazioni. Sul luogo, infatti, vi era solo un parapetto inidoneo a reggere l’impatto di un bus.
Dalle analisi effettuate dagli esperti è risultato che il bus viaggiava a circo 30-35 chilometri all’ora ed il conducente perse il controllo forse per una crisi compulsiva agevolata dalla mancanza di sonno e dalla cocaina, assunta poche ore prima dell’incidente.