Concessioni balneari quale futuro?
Bolkenstein o no, la Meloni deve sciogliere il nodo concessioni
Roma – Il Decreto concorrenza prevedeva che a fine mese fossero emanati i criteri per l’aggiundicazione delle concessioni con i bandi di gara in applicazione a quanto prevede la direttiva dell’ex Commissario europeo Frits Bolkenstein (2006/123/CE), questione che si trascina dal 2006 appunto. Ma il governo Meloni con il mille proroghe ha rinviato sostanzialmente tutto al 2025, cosa che il Presidente Mattarella non ha preso molto bene, conscio della procedura di infrazione in atto per violazione degli obblighi derivanti dal diritto comunitario. La Presidente Meloni, dunque, prendendo atto di quanto scritto da Mattarella nella lettera di accompagnamento, ha ora ancora la possibilità di uscire questo che potremmo definire bonariamente inciampo, tranquillizzare i 30mila balneari italiani e i funzionari di Bruxelles. I nodi da sciogliere riguardano le modalità con le quali saranno messe a gara le concessioni, per evitare speculazioni, accaparramenti, provando a dare più di una chance a chi gestisce le imprese sulla base di parametri di anzianità e affidabilità. Altra questione è rappresentata dall’indennizzo, per evitare ricorsi o l’impossibilità di chi li ha avuti in concessione e non ha le basi economiche per partecipare, la quantificazione potrebbe essere risolta prevedendo nel bando di gara, la nomina di un perito da parte del tribunale competente che, super partes, ne dovrebbbe determinare il valore economico, il cosiddetto “avviamento”. Per consentire agli attuali concessionari poi di partecipare alle aste bisognerebbe far sì che anche le banche siano messe in condizione di concedere ai concessionari un finanziamento congruo garantito dalla SACE (società per azioni controllata da parte del Ministero dell’economia e delle finanze, specializzata nel settore assicurativo-finanziari), e in caso di successo, il finanziamento garantito rimarrebbe erogabile solo per la parte necessaria a coprire il prezzo dell’aggiundicazione della concessione non dovendo pagare alcun indennizzo. Insomma idee sulle quali riflettere cercando di trovare una soluzione salomonica ma soprattutto che semplifichi e non complichi la quaestio.
A cura di Luigi De Rosa
PUAD – Regione Campania