Elezioni comunali Forio d’Ischia . “Il nostro prossimo sindaco? Tu.” Vito Iacono presenta la sua compagine  

5 marzo 2023 | 17:56
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Sanità, trasporti, istruzione, messa in sicurezza del territorio, cultura, sport, impegno sociale. A Forio d’Ischia la presentazione ufficiale della Candidatura di Vito Iacono alle prossime elezioni comunali di maggio. La presentazione presso la sede elettorale del Vicoletto San Gaetano al centro del paese. Nessuna grande presenza ad aprire ufficialmente la campagna elettorale di Iacono, storico socialista che ad Ischia non ha certo bisogno di presentatori e presentazioni. Una campagna, partecipata, lanciata seguendo uno slogan inequivocabile che si rivolge alla società civile alla gente oltre le bandiere. A spiegarlo è il candidato sindaco che per sabato annuncia una manifestazione alle porte de La Colombaia. Il centro culturale isolano abbandonato da decenni.

-Vito Iacono, Il nostro prossimo sindaco. TU! Uno slogan, un invito a prendere in mano il proprio futuro, all’iniziativa, ma anche un modo per parlare di una Forio messa da parte?

“Si. Siamo partiti da questo:Anche tu come tutti noi sei stata messo da parte. Le tue proposte sono rimaste inascoltate, le tue proteste ignorate. Distanza tra tra chi ti ha governato e le nostre vite è incolmabile e segnata dalla ennesima stagione di decadenza, affarismo e clientele. Il 14 maggio hai la possibilità di ribaltare questo stato di cose e ricominciare a partecipare alla vita di Forio”.

-Chi ha aderito al progetto. Insieme a lei Emanuele Verde?

“Io non sono abituato a vendere le persone, men che meno quelle che con me condividono un percorso. ‘Il candidato sindaco sei tu’ è proprio perché,  è giusto che ognuno si senta si senta protagonista. Quindi c’è una platea ampia, anche di nomi che non voglio svelare, anche per non creare situazioni di imbarazzo. È giusto che ognuno fino al 14 Aprile si senta libero anche di fare le sue valutazioni.  Altri non sono e nono saranno con noi, come quando non ci sono stati quando cadevano le montagne o quando la gente era vittima del covid, quando noi sostenevamo delle battaglie di civiltà nel nostro paese. Chiaramente in qualsiasi momento dovessero cambiare idea anche in un rapporto di affetto e di amicizia, ci mancherebbe, le porte sono perte. Però c’è un problema anche di far prevalere gli interessi del paese, al proprio ego, alle proprie ambizioni alla propria esigenza di vincere a tutti i costi.Sanità, trasporti, istruzione,  messa in sicurezza del territorio, cultura, sport, impegno sociale. Sono questi i temi che riporteremo al centro dell’agenda istituzionale.Voglio anche sgombrare il campo, non è la nostra candidatura e la mia proposta di testimonianze. Noi giochiamo per vincere nella piena consapevolezza che nel paese non può non esserci spazio per questa proposta positiva poi chiaramente le valutazioni le faremo all’indomani della presentazione della lista e ancora più puntualmente all’indomani del momento elettorale”.

-Forse non ci sarà una sola lista a sostenerla, a sostegno del vostro progetto?

“Saranno realtà rappresentative, di missioni che mettano insieme competenze e sensibilità intelligenti. Senza utilizzare frasi fatte o luoghi, credo che la composizione delle liste debba testimoniare l’impegno per il paese e non l’occupazione del paese, la presa in ostaggio delle famiglie per poi occupare il palazzo come hanno fatto anche in passato, tra litigi e fazioni tra i diversi personaggi, in questi 40 giorni anche e soprattutto in questa sede in piena trasparenza. Lavoreremo in questa direzione.Il bilancio di quanto siamo riusciti a seminare e quanto siamo riusciti a raccogliere, lo faremo sempre nella massima chiarezza quando avremo elementi circostanziati.Non abbiamo bisogno di  vantarci di chissà che cosa, non abbiamo esigenze di vendere un’iniziativa di successo. Siamo qui in campo da soli, in tantissimi, ma senza apparentamenti”.

-C’è unione di intenti con Gennaro Savio e PCIM-L?

“ Noi, come brillantemente esposto da Emanuela Verde, c’è un problema sociale insomma dal punto di vista anche socio economico e riteniamo che Gennaro Savio possa rappresentare sicuramente una risorsa sotto questo punto di vista delle politiche. Dal punto di vista delle disamine sterili- volgari, quelle numeriche, dei voti in più o in meno che prenderemo… queste le lasciamo ad altri. Gennaro è un leader politico, rappresenta una parte politica e io non mi permetterei mai di venderlo alla stampa e men che meno di criticarlo rispetto alla sua iniziativa politica. Abbiamo condiviso, anche col compianto Mimì Savio, fondatore del PCIM-L,molte battaglie e molte idee, non sempre, ma nella piena libertà di un confronto aperto. Noi non lo escludiamo”.

-Sabato davanti alla sede de La Colombaia la prima iniziativa ?

“Sì, andiamo alla Colombaia come dato simbolico, perché chiaramente riteniamo che il degrado sociale-socio economico, ma anche del confronto politico. Senza entrare nel merito delle reciproche responsabilità, di questi insulti sospesi, ritengo che bisogna partire da posti simbolo. Penso che se un tessuto politico in questi anni non abbia mai inteso che dalla Colombia poteva rinascere. Quando saremo eletti istituiremo l’assessorato al turismo e alla cultura, unico, dell’isola d’Ischia e che questo possa trovare proprio sede ne la colombaia. Quindi partiremo da là e farci sentire. I cittadini devono sentirla propria, anche perché sono loro che devono occuparla e mantenerla, che ci devono lavorare, perché sicuramente rappresenta anche questa un’occasione di lavoro”.

-Come arginerete il fenomeno dell’astensionismo che a Forio con 4290 astenuti all’ultima elezione, è uno dei comuni dove il fenomeno è più resilienti?

“Io sono un candidato timido, io non chiedo voti e men che meno chiedo candidati. Mi rendo conto che l’unico modo per superare è andare, tra virgolette, nelle case gente. Non esiste più la politica. In questi anni, non c’è stato un centro dell’educazione. Ma non è la politica non è nelle sezioni di partito la politica si svolge nei luoghi dove si forma il bisogno e dove viene leso il diritto ed è lì che noi andremo a convincere i cittadini che bisogna smetterla con politiche di decenni di promesse non mantenute. Quello che recita il nostro manifesto è che ognuno si senta protagonista del proprio futuro che noi garantiamo dal punto di vista economico- occupazionale.Le speranze di un futuro possibile anche per chi è stato costretto in questi anni ad andare lontano dall’isola o da questo paese perché eravamo ancora la casa dove andare”.