Gli “Orfani emozionali” di Marta Krevsun

3 marzo 2023 | 15:10
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Gli “Orfani emozionali” di Marta Krevsun

Da poco é in libreria per I tipi dell’editrice partenopea di Piero Graus un testo – “Orfani emozionali. I Bambini senza Tempo (pagg. 78, euro 25)” – che é un saggio narrativo di una giovane autrice Ucraina, Marta Krevsun, che scrive in lingua italiana e che vive e studia a Napoli. L’abbiamo incontrata. Come ti è venuta l’idea di base del tuo testo di interrogare i grandi del passato – Claude Monet, Salvador Dalí, Albert Einstein, Sigmund Freud, Frida Kahlo, Walt Disney, Leonardo da Vinci e Nikola Tesla; N.d.R – per giungere ad un viatico per il mondo odierno? “Da tempo cercavo i riferimenti, i maestri. Spesso, lo sono stata per me stessa. Queste personalità mi hanno affascinato da sempre a tal punto da suscitare l’intuizione e da suggerire che le conoscenze acquisite pubblicamente su di loro erano incomplete. . Allora, ho deciso di calarmi più in profondità, perdendomi nei meandri della loro psiche, incuriosita dalle loro spiccata energia e dall’amore per la natura e per l’umanità. Ho trovato delle connessioni sorprendenti tra di loro ed anche le risposte alle domande che cercavo da tempo. Ho pensato che la mia esperienza potesse estendersi ad una dimensione più ampia, rendendosi al servizio di chi sceglie di percorrere le pagine di questo libro. E’ una grande testimonianza anche del fatto che i geni universali non muoiono mai e sono sempre attuali. Offrono il loro supporto a chi decide di interrogarli con il cuore e li accompagnano con la loro “presenza attiva” come se fossero vivi. La chiave sta nell’universalità del pensiero e nel superamento della barriera spazio-temporale verso l’infinità dell’immaginazione. Questa visione dà anche una grande speranza nel mondo di uomini soli, chiusi ed isolati nella loro bolla emotiva, prodotti di una società sempre più aggressiva e consumistica. Con la creatività, l’immaginazione e la riscoperta di grandi maestri possiamo rinnovare le nostre foglie dando continuità al genere umano. Questo libro è aperto ed è accessibile a tutti. Ognuno può continuare la storia, inserendo i suoi “orfani emozionali” preferiti nel viaggio evolutivo della vita”.
Come classificheresti il tuo libro: manuale di autocoscienza o vademecum New Age? “Spesso definisco il mio libro il “figlio dell’autocoscienza”, maturata attraverso un viaggio oscillante tra il dolore e il piacere. Senz’altro il racconto offre diversi spunti di riflessione sia sull’attualità, sia su come ci relazioniamo all’ambiente esterno ed interno. E’ un flusso di evoluzione, di trasformazione. E’ un’occasione per vivere e per ritrovare noi stessi, guidati da una voce narrante che attraversa i temi esistenziali con noi. Anche i “geni”, che spesso vengono visti come inavvicinabili e inarrivabili, assumono una connotazione più umana e ci indicano che in realtà il genio è dentro ciascuno di noi. Possiamo realizzare il nostro/i talento/i attraverso l’esercizio di autocoscienza e auto-affermazioni guidate dalla volontà”. Cosa ti ha portato qui a Napoli? “Le vicissitudini della vita mi hanno portato a Napoli, ma il cuore mi fa rimanere in questa meravigliosa città. Napoli è la città del Sole, sin dall’antichità è la tappa preferita di tanti artisti, poeti e scrittori di fama internazionale. Napoli è passionale e ribelle come una femmina, è la città di mille colori. Napoli è vulcanica, è sempre attiva anche quando è apparentemente in silenzio. Sento il respiro e ogni vibrazione di questa città. Si dice che è la città dei contrasti. Senz’altro, bisogna diventare “uomini migliori” per poter vivere felicemente su questa terra. Come la Natura, Napoli non perdona la violenza. Spero che la maggioranza dei cittadini di questa città possa diventare più consapevole della ricchezza che ha a sua disposizione, possa leggerla, osservarla, assaporarla ed amarla con il dovuto rispetto e la cura. Nellee mie opere di pittura, scrittura e nei progetti rivolti al sociale, Napoli è sempre presente”. Con che sentimenti ed aspettative stai seguendo il conflitto russo-ucraino? “Un sentimento di dolore e di grande speranza che qualcosa possa cambiare nelle coscienze degli esseri umani. Il conflitto non interessa soltanto l’Ucraina, ma l’intero pianeta. Abbiamo avuto tanti insegnamenti dalla storia e, nonostante, il progresso scientifico e tecnologico, l’Ego e l’istinto animale della classe dirigente non sono cambiati. Non è cambiata nemmeno la condizione di oscurità (l’ignoranza e la paura) in cui vaga la stragrande maggioranza del popolo. Mai come in questo periodo bisogna proporre le riforme al livello scolastico, praticare più attività creative ed all’aperto, promuovere e inserire nel tessuto sociale le iniziative rivolte alla salute, alla cultura e al benessere. Fare una buona informazione, alimentando la fiducia, la speranza e la compassione. L’odio, le discriminazioni, le divisioni non fanno altro che peggiorare il problema, innescando altri focolai di guerra. Nel mio DNA sono presenti in egual misura i geni russi e ucraini, sono cittadina ucraina, parlo perfettamente la lingua russa e sono fiera delle mie origini. Probabilmente in me, così come in tutti noi, sono presenti anche i geni appartenenti ad altri popoli. Provo una grande ammirazione per le culture diverse (africana, asiatica e sudamericana) e mi sento cittadina del mondo. A parer mio, la crescita e il superamento dei conflitti sta nell’alleanza, nella creazione di una rete sana di connessioni al fine di costruire un mondo nuovo, dotato di ampi confini e che mantiene al suo interno, la tradizione del passato e il rispetto per l’antico di ogni singolo frammento. Occorre sviluppare il pensiero del cuore e guardarci come parte di un insieme più grande, dove ognuno ha la sua importanza nella diversità. Superare i confini spazio-temporali e guardare oltre l’orizzonte. Osservando la natura, potremmo imparare tanto sulla convivenza pacifica, sana e serena”.Nuovi lavori pronti per la stampa? “Tante iniziative nel sociale per ira , ma lo studio spesso mi sottrae dalla mia scrivania, ma la creatività è sempre in movimento e la mente è ricca di idee e di progetti. Senz’altro sto preparando qualcosa per la comunità dei miei lettori, ma stavolta, sotto forma di una raccolta di pensieri e di poesie. Li chiamo “i frammenti dell’anima” poiché contengono tutte le impressioni che la mia anima riceve, sollecitata dall’esterno ed dall’interno, tradotte in prosa e in poesia. Il progetto continua e non so ancora quando deciderà di affacciarsi alla luce. L’arte e la letteratura hanno i loro tempi di maturazione così come succede in natura”.

Vincenzo Aiello

L’autrice Marta Krevsun