Riceviamo e pubblichiamo

Il parere dell’albergatore Michele Guglielmo sul traffico in penisola sorrentina e sulle targhe alterne

9 marzo 2023 | 18:23
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Il parere dell’albergatore Michele Guglielmo sul traffico in penisola sorrentina e sulle targhe alterne

L’albergatore Michele Guglielmo ci invia un articolo scritto ilo scorso dicembre i cui contenuti sono più che mai attuali e precisa: «C’è da aggiungere che la soluzione delle targhe alterne, già sperimentata in passato non ha dato risultati significativi. Ricordo, infatti, che, nella mia posizione di direttore di un grande albergo di Sorrento, i primi ad avere problemi sono stati i lavoratori del turismo che furono costretti a chiedere un lasciapassare per recarsi al lavoro. Personalmente fui bloccato, una domenica, al posto di controllo a Castellammare ritornando da Roma dove avevo mio figlio in ospedale. Il problema delle targhe alterne mi era completamente sfuggito di mente e, non avendo quel giorno la targa idonea, mi fu intimato di ritornare indietro. Nell’esporre le mie ragioni fui riconosciuto, per fortuna, da un ispettore del Commissariato di P.S. di Sorrento che  mi autorizzò a proseguire verso casa. Diventa altresì complicato per gli invitati ai banchetti organizzati in zona e per i partecipanti ad eventi quali riunioni, mostre, concerti, etc. L’articolo pubblicato a dicembre 2022 offre soluzioni alternative che richiedono, quello si, coraggio, lungimiranza un minimo di buon senso».
Riproponiamo di seguito l’artico scritto a dicembre da Michele Guglielmo sul traffico in penisola sorrentina.
A metà agosto Agorà si è interessato del problema del traffico in Penisola Sorrentina pubblicando un’intervista al noto operatore turistico Paolo Durante, il quale sostenne  che il traffico sulle strade della costiera sarebbe stato certamente più scorrevole se gli abitanti avessero evitato di usare la macchina, quando non necessario. La dichiarazione di Paolo Durante, non del tutto condivisibile, fu interpretata male e, invece di costituire un momento di riflessione come avrebbe dovuto, diede la stura ad un’ampia polemica che durò per qualche settimana, senza però produrre frutti concreti. Il problema del traffico rimane e si presenterà in modo ancora più grave con l’inizio della nuova stagione turistica.
Potrebbe dunque essere questo il tempo giusto in cui riproporre l’argomento, sia per capire se nel frattempo si è realizzato qualcosa di serio sia per stimolare, in caso contrario, la ricerca di nuove soluzioni. Parliamo di soluzioni non strutturali, perché queste  richiederebbero anni per essere realizzate, ma di soluzioni semplici, di buon senso, che potrebbero dare  risultati apprezzabili nell’immediato.
Come è noto, il movimento di persone in partenza e in arrivo in Penisola Sorrentina è notevole, specialmente nel periodo primavera-autunno, quando cioè, alla popolazione residente si aggiungono grandi flussi di turisti. Questo incremento crea problemi sia ai visitatori che agli abitanti, perché vengono  tutti coinvolti nel frastuono del traffico o costretti a lunghe attese per la lentezza dei mezzi di trasporto, sia pubblici che privati. Senza parlare della qualità dell’aria contaminata dai gas di scarico degli automezzi. Quindi il primo problema da risolvere è rendere più efficienti i sistemi di trasporto già esistenti, regolare il traffico privato, curare la rete stradale sia principale che secondaria. I problemi più evidenti sono collegabili alla Circumvesuviana, che opera con corse scarse e poco rispettose degli orari, con cancellazioni del servizio non segnalate col dovuto anticipo, con stazioni prive di sorveglianza e di biglietteria funzionante e con servizi igienici vergognosamente indecenti. I treni viaggiano senza spazio per i bagagli, con pochi posti a sedere, senza personale di sorveglianza, con le indicazioni di fermata che appaiono sugli schermi  ma risultano errate quasi sempre. Il viaggio è disturbato dalla presenza di venditori ambulanti e mendicanti. Insomma la Circumvesuviana, che trasporta decine di migliaia di turisti, dovrebbe essere il nostro biglietto da visita per l’esperienza di viaggio e invece, molto spesso, si trasforma in un vero e proprio incubo o, comunque, costituirà  un ricordo assai negativo. I vertici della Società si dicono invece soddisfatti sia perché é stata risanata finanziariamente – c’è da chiedersi se per una sana amministrazione o per finanziamenti statali – sia perché sono stati commissionati dei nuovi treni che poi entreranno in esercizio. Pensano inoltre, sempre per migliorare il servizio,  di raddoppiare i binari in alcuni tratti. Ma se il servizio di base non é adeguato, a cosa serve raddoppiare i binari? Sarebbe opportuno riqualificare e rendere efficiente l’esistente struttura, facendo viaggiare i treni nel rispetto degli orari, garantire la presenza sul treno di un  personale di sorveglianza, controllare meglio il sevizio di biglietteria e il funzionamento delle macchinette per l’erogazione dei biglietti. Attualmente il viaggiatore occasionale e il turista ignorano che in caso di difficoltà possono salire ugualmente sul treno senza biglietto, dopo aver avvisato il capotreno; sarebbe opportuno far conoscere questa possibilità con cartelli in più lingue in attesa di altre e più convincenti soluzioni. E’ indispensabile infine assicurare in un modo più civile la pulizia dei servizi igienici delle stazioni . E’ chiedere troppo?
Gli autobus EAV in servizio  sul territorio della penisola sarebbero certamente utilizzati più frequentemente dall’utenza se gli orari fossero affidabili, cosa impossibile in determinati momenti della giornata a causa dell’incremento non regolarizzato del traffico domestico. Auspichiamo, comunque, di vedere assai presto in circolazione degli autobus a trazione elettrica e di poter visualizzare il loro orario e conoscere le fermate più vicine, a mezzo di un’App che consentirà anche di poter pagare il biglietto. La possibilità di conoscere i tempi di  ritardo e di munirsi di biglietto anche in mancanza di moneta spicciola potrebbe incoraggiare i passeggeri ad un uso più frequente del servizio.
La  compagnia SITA, che effettua i collegamenti con la Costiera Amalfitana, usa come capolinea lo spazio antistante la stazione della Circumvesuviana di Sorrento. Non esiste però una sala di attesa o uno spazio dedicato ai viaggiatori che sono costretti, in attesa del bus,  a formare sul marciapiede una coda lunga anche qualche centinaio di metri, senza potersi proteggere dal sole o dalle intemperie. Sono trascorsi venticinque anni circa da quando si é detto che questo sconcio sarebbe stato presto eliminato attraverso la riqualificazione della stazione della Circum, ma non é successo nulla.
Il traffico su ruota sarebbe certamente più scorrevole se i collegamenti via mare venissero incrementati con nuove linee al servizio soprattutto dei flussi turistici ( ipotizziamo dei percorsi in partenza da Sorrento e diretti a Castellammare-Pompei-Torre del Greco-Ercolano-Pietrarsa ). Anche i collegamenti marittimi con Napoli dovrebbero essere intensificati nei periodi di maggiore necessità. Una riduzione delle corse sarà normale in inverno, ma dovrà comunque essere rispettato il traffico corrispondente alle esigenze della popolazione residente.
L’arrivo al porto di Sorrento di grandi navi passeggeri comporta un notevole aumento del traffico su strada per il considerevole numero di autobus necessario a portare  migliaia di turisti in escursione. Gli autobus percorrono le strade della costiera quattro vuole in una giornata : una volta quando arrivano per caricare i viaggiatori, una quando ripartono per l’escursione, la terza per il ritorno dall’escursione e la quarta volta per rientrare nella loro sede, che si trova fuori della penisola. Per spostare mille passeggeri occorrono venti bus da 50 posti cadauno, più un congruo numero di automobili di servizio! Se si vuole offrire un contributo concreto allo snellimento del traffico sarebbe utile deviare l’attracco di queste navi in un altro porto del Golfo.
Aumentare le corse sulla linea Aeroporto di Capodichino-Sorrento significherebbe far diminuire il traffico di taxi in arrivo nella nostra zona. Infatti il turismo individuale è aumentato notevolmente e chi arriva  all’aeroporto è costretto ad attendere, il più delle volte, un’ora e mezza/due ore.
Bisogna infine limitare la circolazione dei bus  dei Tour Operator che scaricano, il giorno dell’arrivo, clienti e bagagli all’ingresso del rispettivo albergo, bloccando il traffico anche per due sole persone. Lo stesso avviene alla partenza.
L’istituzione in penisola di una zona a traffico limitato, facendo pagare una tassa di ingresso per i non residenti, ridurrebbe certamente il traffico degli “escursionisti” giornalieri; questa tassa potrebbe essere pagata anche con il telepass.
Sarebbe anche opportuno costituire un’unica compagnia di radiotaxi, che raggruppasse quelli già esistenti nei quattro o sei comuni della penisola, e incoraggiasse così l’uso di questo mezzo anche da parte della popolazione residente. I taxi dovrebbero dunque lavorare su tutto il territorio e per tutto l’anno, anche di notte, garantendo  tariffe accessibili che ora non sono assicurate.
Incrementare le autolinee interne ai singoli comuni costituirebbe un’ulteriore opzione alla soluzione del problema, perché oltre a scoraggiare l’uso dell’automobile potrebbe far diminuire, in alcune zone, l’uso dei bus privati degli alberghi.
E’ molto pregiudizievole all’immagine dell’intera Penisola il blocco frequente del traffico nella galleria di Seiano. Con la collaborazione di tutti i comuni la soluzione si troverebbe molto facilmente. Bisogna essere capitati in un  blocco per comprendere meglio la gravità del fenomeno.
Rimane poi il problema dello scarico merci giornaliero, delle consegne giornaliere, della sosta e delle manifestazioni che influenzano il traffico; si potrebbe istituire un’apposita authority tra i vari comuni con il compito di coordinare e regolamentare.
Il problema del traffico influenza in maniera seria la qualità della vita nella nostra Penisola: trovare quindisoluzioni immediate renderebbe un grande servizio alla comunità e costituirebbe un contributo notevole alla vivibilità nella nostra terra.
Michele Guglielmo.