Nell’ambito del Ravello Festival 63.ma edizione, il 22 luglio 2015, il cartellone della manifestazione prevedeva l’incontro con il cantante cubano Augusto Enriquez, conduttore dell’evento il grande giornalista GianniMinà, fu un’occasione da non perdere ed infatti quel giorno Positanonews fu presente all’evento; di seguito la cronaca, le foto ed il video di quella giornata.
La Musica di grande significato sociale e politico ed i suoi creatori ed interpreti, ad essa dedico’ una particolare attenzione, quell’anno il Festival della cittadina costiera dal titolo: “Canto ed inCanto”, nell’ambito della quale ben si colloca, il breve ciclo “La stagione dei cantautori”, rassegna curata da Gianni Minà.
“La stagione dei cantautori”, è un progetto che si propone di ripercorrere la storia musicale di questi “poeti in musica”, naturalmente attraverso l’ascolto dei loro concerti, ma anche attraverso il racconto della storia e del pensiero delle loro composizioni.
Ospite a villa Rufolo, fu il famoso interprete cubano Augusto Enrìquez, secondo della trilogia curata dal famoso giornalista televisivo, il 13 luglio scorso infatti era stata la volta di Joan Manuel Serrat e concluse con la cantante brasiliana Maria Gadù.
Dopo l’evento di Villa Rufolo, Augusto EnrÍquez si è esibito in serata insieme al suo gruppo, nello splendido belvedere della Villa; la kermesse “Te doy una canciòn” vuole essere un omaggio a Silvio RodrÍguez, un poeta ed artista, famosissimo in Sud America, ma quasi sconosciuto in Italia.
Naturalmente oltre ai temi della musica cubana e latinoamericana, si è parlato anche dei non semplici rapporti tra gli Stati Uniti e Cuba e della grande solidarietà dei popoli dei paesi Sud Americani nei confronti del popolo cubano e di come questo, sia stato uno dei principali motivi, che abbiano spinto il Presidente Obama a sollecitare un riavvicinamento fra i due paesi.
Al termine del breve dibattito, è emerso l’interrogativo: in che misura, la musica cubana influenzerà quella statunitense e viceversa? Che sottintende l’altro ben più importante: sarà possibile per un popolo come quello cubano far coesistere le conquiste sociali ottenute dopo la rivoluzione, con le rigide regole del mercato globale?
Chissà, c’è lo dirà la Storia, basterà attendere.
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