La questione degli ippocastani di Quisisana, sollevata dal Wwf Terre del Tirreno, approda in Commissione Agricoltura foto

Castellammare di Stabia, il Wwf Terre del Tirreno si mobilita a difesa degli ippocastani dell’antica Reggia di Quisisana ponendo la quaestio all’attenzione dei rappresentanti della XIII Commissione Agricoltura di Camera e Senato

Castellammare di Stabia (NA) Ieri pomeriggio incontro presso il viale della Reggia di Quisisana, antica dimora dei d’Angiò  prima (1280), citata dallo stesso Boccaccio nel Decamerone, e rilanciata dai Borboni poi, Carlo III e Ferdinando IV, del presidente del Wwf Terre del Tirreno, Claudio d’Esposito e di due rappresentanti della Commissione Agricoltura di Camera e Senato, il Senatore Luigi Nave (M5s) e l’onorevole Alessandro Caramiello (M5s), la quaestio illustrata dal presidente Claudio d’Esposito riguarda il paventato abbattimento di tutti gli ippocastani che abbelliscono da oltre un secolo il viale d’ingresso alla Reggia borbonica.  Secondo quanto illustrato agli onorevoli dal rappresentante del Panda, l’abbattimento degli ippocastani (Aesculus hippocastanum)  è previsto da un progetto di sistemazione del viale di accesso alla Reggia, opera da 2 milioni di euro finanziata con i fondi Pics attraverso l’accordo di programma firmato tra il Comune e il presidente della giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, nel dicembre del 2019.  Nel viale, secondo la perizia di un agronomo incaricato dal Comune, sei alberi rappresentano un pericolo,  mentre per gli altri il tecnico prescrive in una parte della sua relazione «un controllo visivo periodico e strumentale ed interventi di potatura ed alleggerimento», ma nelle conclusioni aggiunge che l’abbattimento di tutti gli esemplari arborei e la sostituzione di essi con giovani piante della medesima specie «è la più plausibile ipotesi di gestione per ragioni di ordine tecnico ed economico». A sostegno di tale conclusione l’agromomo ricorda che le chiome sono state alterate da interventi di potatura irrazionale realizzati circa quindici anni fa, consistiti in «capitozzatura con eliminazione pressoché totale dei rami incardinati nelle branche principali, che ha determinato la creazione di grosse ferite di taglio non cicatrizzate». I rami, dunque, scrive l’agronomo, «sono in sovrannumero ed hanno portamento irregolare, che conferisce alla chioma una conformazione disordinata e poco armonica, con elevata densità del fogliame e basso valore estetico». Su queste basi ci si preparerebbe a tagliare non solo i sei ippocastani a rischio crollo, ma anche gli altri venticinque. L’iniziativa, però, ha suscitato la ferma opposizione del Wwf Terre del Tirreno, che ha indirizzato una denuncia alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata per evitare che, oltre ai sei alberi a rischio caduta, le motoseghe eliminino tutti gli altri. Il Wwf  a tal proposito ha inoltre posto all’attenzione del professor Luigi Nave e del dottor Alessandro Caramiello, laurea in ingegneria ambientale, tre obiezioni sulle quali riflettere, anticipate dal collega Fabrizio Geremicca sul Corriere del Mezzogiorno (10 marzo 2023), la prima evidenzia come “il filare degli esemplari arborei in questione costituisce un elemento indiscutibile del paesaggio e della geografia dei luoghi”. La seconda sottolinea che “gli alberi in questione hanno una funzione ecologica assolutamente primaria perché nelle loro cavità trovano rifugio, nutrimento e sito di nidificazione una molteplicità di organismi viventi”. La terza infine è relativa al fermo dei lavori imposto per la nidificazione dell’avifauna. «La Commissione di Valutazione di Incidenza – scrive l’associazione ambientalista nella denuncia – in considerazione del parere dell’ente parco dei Monti Lattari (l’area è compresa in area S.I.C. n.d.r.) esprimeva parere favorevole al progetto, ma tra le prescrizioni imponeva che i lavori fossero sospesi tra il 15 marzo e il 15 luglio, ovvero nel periodo riproduttivo della fauna locale», in sintesi il parco impone prima il fermo totale di lavori… poi “deroga” alle sue stesse prescrizioni e da il via libera ai lavori di cantiere, con distrubi annessi e connessi prima vietati, bloccando solo il taglio delle piante nel periodo di nidificazione“. Ascoltate le obiezioni del Presidente del Wwf Terre del Tirreno, il senatore Luigi Nave e l’onorevole Alessandro Caramiello, dopo essersi dichiarati pienamente disponibili ad ascoltare anche la controparte, hanno espresso la totale disponibilità a seguire il caso ponendolo all’attenzione anche della Commissione Agricoltura.

Generico marzo 2023Reggia di Quisisana, gli on.li Gaetano Amato e Alessandro Caramiello (M5s), Claudio d'Esposito (Wwf) con il sen. Luigi Nave (M5s)

Gli ippocastani del viale della Reggia di Quisisana
Gli ippocastani del viale della Reggia di Quisisana di Castellammare di Stabia (NA)

Link utili Camera e Senato:

https://www.camera.it/leg19/29?tipoAttivita=&tipoVisAtt=&shadow_deputato=308854&lettera=&idLegislatura=19&tipoPersona=

https://www.senato.it/leg/19/BGT/Schede/Attsen/00036410.htm

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