A seguito di una sentenza del Tar Campania dello scorso dicembre, una marea di immobili utilizzati per locazioni brevi turistiche, rischiano il blocco.
Era inevitabile che prima o poi scoppiasse il “caso”, tenuto conto della saturazione del mercato delle locazioni, dovute all’aumento esponenziale del mercato turistico, sia nelle aree metropolitane che di provincia.
Il fenomeno infatti ha tagliato fuori dal mercato sempre più persone, residenti e non: studenti, lavoratori stagionali, migranti e gran parte di quel ceto medio che, tra inflazione e stipendi fermi, negli ultimi anni ha perso potere d’acquisto.
Gli affitti sono sempre più cari nei contesti urbani delle città d’arte, ma anche nelle periferie i prezzi delle case ormai sono alle stelle, per non parlare dei borghi turistici di mare e di montagna.
A fronte degli scarsi 3milioni di case affittate con contratti tradizionali “lunghi”, sono più del doppio le case “a disposizione”, cioè locate per affitti brevi solo per alcuni periodi dell’anno.
Secondo l’Istat negli ultimi anni, gli arrivi nelle strutture alberghiere sono cresciuti di solo un terzo, rispetto a quelli extra-alberghieri.
È una tendenza evidente, anche se spesso questo tipo di locazione è solo un modo di alleggerire il carico di imposte e spese legate alla casa in attesa di vendere, ma che per la maggioranza dei casi si pone come vera e propria attività semi-professionale.
Quello degli affitti brevi è uno dei trend più forti del momento sul mercato immobiliare, tra opportunità di alti guadagni, a volte anche sovrastimati, proteste degli albergatori ed agognati interventi normativi da parte di Parlamento, Regioni e Comuni in tutta Italia.
Dietro il fenomeno c’è stato ovviamente il boom di Airbnb su internet, che ha facilitato l’incontro tra domanda e offerta in un modo impensabile fino a dieci anni fa, unito all’aumento di abitazioni sfitte, inutilizzate o in vendita, incancrenitosi per l’incertezza delle leggi che non tutelano adeguatamente i proprietari che affittano.
La sentenza del Tar, come prevedibile, ha allertato l’Abbac, il quale di recente ha fatto appello al Governatore della Campania De Luca, affinché appronti un emendamento “speciale” per le locazioni turistiche a rischio.
Il Tar infatti ha respinto il ricorso di una sublocatrice, che offriva in locazione un appartamento per periodi inferiori a 30 giorni, confermando il “divieto di prosecuzione dell’attività abusiva di casa vacanze” per mancata presentazione della Segnalazione certificata di inizio attività, e concludendo che i contratti di locazione breve per finalità turistica (con continuità), presuppongono necessariamente l’avvio di un’attività ricettiva.
L’appello del presidente Abbac Agostino Ingenito al governatore Vincenzo De Luca, chiede un intervento perché “sono a rischio soluzioni abitative temporanee utilizzate da migliaia di viaggiatori, e con le quali molti Comuni, hanno aumentato i viaggiatori e potuto introitare più tasse di soggiorno e tributi”.
Per ovvi motivi protezionistici di categoria non aggiunge tuttavia, che tale emendamento andrebbe elaborato in modo da garantire anche il giusto equilibrio del mercato immobiliare, che permetta di soddisfare in maniera accettabile il fabbisogno abitativo dei residenti meno abbienti, le giovani coppie, i lavoratori stagionali ed anche gli anziani, che attualmente si vedono costretti ad abbandonare i loro territori di origine, per l’impossibilità di accedere a qualsivoglia tipologia di locazione.
In questo quadro si inserisce a pieno titolo anche il fenomeno dell’Overturism, che se da una parte apporta ricchezza, dall’altra sottopone i comuni ad un incremento dei costi di gestione. L’eccesso di turismo inoltre relega il mercato su di un’unico rischioso binario, limitando altre tipologie di lavoro, riducendo culturalmente il territorio nella sua molteplicità antropica, per non parlare della salvaguardia ambientale, messa a rischio dall’aumento dell’inquinamento e del traffico veicolare.
Questa sarà certamente una prova significativa per il Governatore, che dovrà decidere da che parte stare, ora che deve fare i conti con lo Schlein-pensiero!