“Lotto marzo” overdose di retorica e grande abbuffata del mercato. Nel frattempo altrove si sta consumando una strage.
Il giorno giusto, l’8 Marzo Festa della Donna e, dalle mimose alle cene fra donne, approfittando dello stimolo, si consuma alla grande, proprio oggi!
Paradossalmente l’attenzione della festa, si è ridotta perlopiù all’occasione per un nuovo sfruttamento del mercato, che ci marcia, ed infatti tutto costa di più…
È così che un esercito di donne consumatrici, finisce per pagare molto di più, per qualsivoglia banale prodotto, purché sponsorizzi questa festa.
Quel rametto di mimosa, quel profumo, dolcetto o vestito giusto, per questo presunto momento giusto, tutto nel nome di una presunta libertà che, alla fine è quasi solo una schiavitù dell’immagine.
Nel frattempo dalle ultime notizie, l’Iran avvelena le sue studentesse.
Il viceministro della salute, Younes Panahi lo ammette, attribuendo però la colpa solo ad “alcune persone che volevano che tutte le scuole, in particolare le scuole femminili, fossero chiuse”.
Masij Alinejad, nota giornalista iraniana emigrata negli Stati Uniti, che concentra il suo impegno sulle critiche allo status dei diritti umani in Iran, su Twetter dichiara:
“L’avvelenamento delle studentesse è la vendetta del regime terrorista della Repubblica islamica contro le coraggiose donne che hanno sfidato l’obbligo dell’hijab e scosso il muro di Berlino di Khamenei. Vogliono fermare la rivoluzione Donna Vita Libertà!”