Maiori, assoluzione per tutti per il depuratore
Dopo sei anni di procedimento giudiziario, la vicenda che aveva portato al sequestro di tutti i depuratori della Costiera amalfitana nel 2016 e 2017, ha finalmente avuto una svolta. Gli impianti di sversamento in mare, oggetto di indagine, sono stati al centro di un processo durato anni, che ha coinvolto sindaci e tecnici locali.
In particolare, nel caso del depuratore di Maiori, gli accertamenti avevano rivelato l’inidoneità degli impianti di trattamento delle acque, che venivano sversate in mare senza essere depurate in maniera adeguata. Le acque in uscita dagli impianti contenevano sostanze inquinanti che avevano danneggiato le matrici ambientali di beni pubblici, inoltre protetti da vincolo paesaggistico. Anche gli interventi di abusivismo edilizio erano stati accusati di ingrossare il flusso di reflui in maniera superiore a quanto sopportato dagli impianti.
Inizialmente sei persone erano state indagate per danneggiamento dei beni pubblici, gettito di cose idonee a molestare le persone e deturpamento di bellezze naturali, ma alla fine a processo erano finiti quattro imputati: Antonio Della Pietra, ex primo cittadino, Antonio Capone, attuale sindaco, Aniello Casola, ingegnere dell’ufficio tecnico comunale, e Luigi Avitabile, manutentore degli impianti.
Tuttavia, ieri è giunta l’assoluzione per tutti e per tutti i capi di imputazione, come richiesto anche dalla stessa accusa, poiché il fatto non sussiste. Una svolta, dunque, in questa vicenda giudiziaria che ha tenuto banco per anni, ma che ora sembra trovare una conclusione positiva per gli imputati.