Medea la pazza, l’infanticida, la strega…al Teatro Instabile di Napoli da venerdì 31 marzo
Medea del regista Gianmarco Cesario è in programmazione al TIN di Napoli dal 31 marzo a domenica 2 aprile
Napoli – L’impresa non era facile ma è nelle corde di Gianmarco Cesario affrontare testi difficili, l’ha dimostrato in passato con l’Edipo Re di Sofocle o Un tram che si chiama Desiderio di Tennessee Williams per citare solo alcune delle sue prove registiche di spessore, sostenute e superate a pieni voti, il 31 marzo ci proverà di nuovo con “Medea” uno di quei personaggi che intrigano qualsiasi spettatore ed esaltano il talento di autori e registi come Euripide, Apollonio, Seneca, Ovidio, e ancora Anouilh, Grillparzer, Christa Wolf, o von Trier e Pasolini. E se è chiaro che le visioni che sono state consegnate alla storia del teatro contemporaneo e non degli autori citati sono state spesso contrastanti, il talento autoriale di Cesario gli permette l’azzardo più interessante: partire da Euripide e Seneca per costruire un lavoro di indagine psicologica, e cercare una propria visione, senza rinunciare all’impianto tragico classico. Attori solisti e coro si incrociano in scena per dare vita a una tragedia umana che, con gli occhi contemporanei, diventa una tragedia collettiva di emarginazione, sangue e dolore. L’ambientazione è una desolata spiaggia del mediterraneo, una Corinto che si avvicina alla siciliana Lampedusa o comunque a una delle tante dove oggi sbarcano gli esuli dai paesi d’origine, così come è successo a Medea e Giasone, costretti ad abbandonare le loro terre. Ma l’uomo, che non accetta la misera vita da rifugiato, ha appena abbandonato la moglie ed i suoi figli, per la sua scalata sociale: sposare la figlia del re Creonte. Medea, disperata, come una belva ferita medita la vendetta. Innamorata e disperata, come nella versione di Euripide, la protagonista qui ha anche il piglio, la spietatezza e la lucida follia dell’omologa senechiana, così come Giasone, è sicuramente l’egoista e solitario eroe della tragedia greca, ma anche l’esule debole, combattuto e vinto così come lo ha dipinto il tragediografo e filosofo latino. Un conflitto di personalità, di dolore, risolutezza, amore e odio, che offrono molteplici spunti di riflessione, per temi che restano immortali e sempre contemporanei. Con Gianmarco Cesario sul palco del teatro di Vico del Fico al Purgatorio 31, attori del calibro di Rosalba Di Girolamo (Medea), Gianni Sallustro (Giasone) Nicla Tirozzi (Nutrice) e Ciro Pellegrino (Creonte), i giovani attori dell’Accademia Vesuviana del Teatro e Cinema Tommaso Sepe, Stefania Vella, Nancy Pia De Simone, Elisa Sodano, Roberta Porricelli, Noemi Iovino, Carlo Pio Sepe, Anna Franzese, Lucia Saviano, Sara Ciccone, Maria Rosaria Martinelli, Domenico Nappo, Enrico Anunziata e i piccoli Giovanni Menna e Rachele Ambrosio, i costumi li firma Rosa Ferrara, preziosa infine la consulenza Sonora Pasquale Ruocco.
A cura di Luigi De Rosa
Orari: Ven. ore 21,00, Sab. ore 20,00. Dom. ore 18,00
Biglietto: intero € 15,00 – ridotto per scolaresche € 10,00