Minori: Il Magico mondo di Emily ed altre storie di amicizia, amore e solidarietà
Eravamo ormai nel pieno dell’inverno, e le fredde correnti dalla Russia stavano per travolgere anche la costiera. Decisi quindi di correre ai ripari, e col mio sacchetto di croccantini, mi affrettai per raggiungere i gatti randagi di Minori, ed offrirgli qualche ricca caloria, indispensabile ad affrontare il gelo in arrivo.
Ci sono tanti gatti qui, che sopravvivono solo grazie ai gattari locali, e tra loro ci sono anch’io, che cerco di contribuire come posso. All’amore per questi animali speciali, si aggiunge nel mio caso, anche l’esigenza di soddisfare un vero e proprio dovere civico.
Da un lato c’è la profonda convinzione che, la grandezza ed il progresso morale di un paese, si giudichino anche dal modo in cui si tratta gli animali, dall’altro mi lascio guidare sempre da quell’utile ammonizione di San Francesco: <<Tutte le creature, che sono sotto il cielo, ciascuna secondo la propria natura, servono, conoscono e obbediscono al loro Creatore meglio di te>>.
Una volta nelle zone interne del borgo minorese, una piacevole sorpresa mi si presenta all’improvviso: sotto una panchina qualcuno aveva collocato una scatola, ed un cartello avvertiva l’addetto alla pulizia delle strade, che quella cassetta non era un rifiuto.
Solo dopo qualche mese, il caso ha voluto che incontrassi l’autore di quel gesto, così tanto “natalizio”! Proprio lì, sulla “panchina dei gatti”, era seduta Emily, a coccolare il vecchio Small, un miciotto nero dagli occhi miti e dal pelo screziato qua e là, dai fili bianchi dell’età.
Ci guardiamo e comprendiamo subito di essere degli animi gattari. Così mossa dalla curiosità, la incalzo con qualche domanda, e lei in un italiano un ‘po incerto, si racconta… Mi spiega che non sempre le vicende dei “suoi” gatti sono allegre, fra cure e lutti da elaborare e che, come per gli umani, accompagnare un animale negli ultimi anni, mesi od anche giorni della sua vita, non è affatto facile, ci vuole coraggio, anche se poi quello che si ha in cambio è incredibile.
A parer mio, lei di coraggio ne ha proprio da vendere, la sua energia esplosiva è prodigiosa, riesce a condividere con facilità anche le esperienze meno leggere, quelle delle cure di queste creature così tanto provate, sdrammatizzando però il tutto con la leggerezza della sua giovane età. Tutto sommato forse ha ragione lei, perché con molti dei problemi di salute degli “anziani pelosi”, ci si può convivere con una certa tranquillità, basta solo superare dei preconcetti radicati. Il lato economico però, non è trascurabile: cibo, lettiera e cure, sonouna spesa, ma fortunatamente ci sonoanche i veterinari amici, che per molte cure aiutano volentieri lei e gli altri amici gattari di Minori.
Mentre parla, Emily guarda con tenerezza il piccolo vecchio Small, che accucciato sulle sue ginocchia sta facendo un “pieno” di carezze. Nonostante sia afflitto da una patologia renale, che richiede una specifica alimentazione ed un riparo dal freddo notturno, riesce a vivere tranquillo, facendo compagnia anche al falegname, che quotidianamente apre la sua bottega proprio di fronte alla “sua” panchina.
Il grande orgoglio di Emily è però “Gatto Batman”, il suo supereroe, che proprio a fine di dicembre, raccolse una sera sotto casa, stremato ed infreddolito. All’indomani la solidarietà di un’altra donna-gattara minorese, fu determinante: Lina offrì al micione, un provvidenziale stallo panoramico a casa sua, dove Batman pian piano riuscì a riprendersi, anche grazie alle cure veterinarie. Dopo un ciclo di antibiotici e la potente medicina dell’amore, ricominciò a mangiare, ed oggi sprigiona una “fame” crescente di sopravvivenza.
I mici “diversamente giovani”, sono un’ottima compagnia, perché saltano e si muovono poco, prediligono lo stile di vita del pantofolaio pacifico, quello fatto di fusa e coccole, senza troppi sbattimenti… Un gatto anziano, è una creatura speciale, per via della lunga storia che ha vissuto. Se è stato un gatto di casa, si è sperso, oppure ha avuto la sfortuna di avere degli umani superficiali, di quelli che per liberarsi da un impegno, ricorrono all’abbandono. Se randagio invece, sicuramente si tratta di un combattente, uno che è riuscito a sopravvivere a tante avventure, proprio come un vero supereroe!
In costiera amalfitana abbiamo la fortuna di avere l’Enpa, che riesce a far tanto per aiutare gli animali in difficoltà, soprattutto i cani trovatelli. La comunità felina però è davvero troppo numerosa, pertanto qualunque iniziativa benefica è preziosa, soprattutto per i casi più disperati.
Ognuno di noi può provare a dedicare un “pezzetto” di proprie risorse, così da mettere insieme tutte le forze, in una rete di assistenza e solidarietà, verso i mistici a-mici pelosi, con i quali condividiamo da millenni la vita all’interno delle nostre comunità urbane.
Per quanti volessero informazioni, offrire uno stallo per Small o Batman, o anche solo fare una piccola donazione in denaro, cibo, cucce, giardini o qualunque altro tipo di solidarietà, può contattare Emily +39 351 538 4438.
Foto dal web di Anziani in compagnia dei loro a-mici-nonnetti