Morì nella frana di Ischia: recuperata la borsa con gli effetti personali dopo 4 mesi
Ritrovata al Celario la borsa con gli effetti personali di Eleonora Sirabella, la prima vittima accertata della frana di Ischia
Ida Trofa| Non sarà certo l’ultimo, doloroso tassello, quello mancante di un triste quadro fatto a pezzi e che ad oggi ancora non riesce a completarsi, eppure è un pezzo importante. La borsa madida dal fango con gli effetti personali di Eleonora Sirabella, una delle 12 vittime della frana che ha sconvolto Casamicciola il 26 novembre 2022, è tornata al suo posto a quasi 4 mesi, 109 giorni, dalla tragedia. L’hanno tirata fuori, ieri, dallamacerie del Celario, i resti di Casa Impagliazzo-Sirabella, la casa dove Eleonora viveva ,spazzata via dalla lava di fango che ha ammazzatolei, 31 anni, casamicciolesed’adozione ed originaria di Lacco Ameno, e altre 11 persone, compreso il suo compagno- Salvatore Impagliazzo. Una storia di amore e di morte, di un destino crudele che ha tenuto tutti col fiato sospeso, dopo giorni e giorni di ricerche e soccorsi dall’esito tragicamente scontato.La montagna del Celario continua a restituire pezzi di vita, effetti e ricordi delle vittime della tragedia di novembre.
Il ritrovamento
Ieri la borsa, con gli effetti personali e gli averi, di Eleonora Sirabella, prima vittima accertata della drammatica alluvione,sono stati ritrovati presumibilmente, li dove Eleonora li aveva lasciati prima di addormentarsi, tra le mura di casa, inconsapevoledel fatto non si sarebbe risvegliata mai più. Ignara della terribile sorte che il fato le aveva riservata: quella notte il fango l’avrebbe trascinato via per chilometri fino a deporla a valle, su via Santa Barbara.La borsa con tutte le cose di Eleonora è stata rivenuta, al contrario, sul pianoro del Celario, non distante da dove si trovava in origine la casa della donna, distrutta dalla colata. Il rinvenimento da parte di alcuni volontari dagli operai dell’SMA Campania che si stanno occupando della movimentazione detriti, proprio, in località Celario. Qui Eleonora viveva nella sua casa a pochi passi dalla vetta dell’Epomeo. Qui condivideva i giorni con il compagno Salvatore Impagliazzo, anche egli vittime della frana, ritrovato dopo diversi giorni di ricerche.Qui al Celario, dove la sciagura ha avuto inizio e dove la vita, l’amore e i sogni di Eleonora e Salvatore sono stati spazzati via per sempre, sepolti sotto 80 mila metri cubi di terra, resta il dramma di esistenze spezzate che quotidianamente, dopo quattro mesi, riaffiorano dalla terra che ha seminato morte e distruzione. Dal disastro riaffiorano quel vite e le storie di chi pagato il prezzo più grande, troppo, per il suo amore versato questa terra madre e matrigna. La borsa e gli effetti della giovane donna sono stati restituiti ai familiari. Uno strazio. Dolore e rispetto. Le parole pesano come macigni.
“4”. Un numero, una parola ed un doloroso intreccio
La borsa di Eleonora è stata ritrovata 4 mesi dopo la catastrofica frana. Nelle tragedie di questa terra il “4” emerge, nella circostanza come un numero, una parola ricorrente, in un doloroso intreccio. 4 anni dopo l’altra catastrofe di Casamicciola, il terremoto del 21 agosto 2107 fu recuperata un’altra borsa. Si trattava della borsa di Marilena Romanini una delle due vittime del terremoto di Ischia. Anche in quella occasione furono ritrovati gli effetti personali della donna e restituiti ai familiari. In quella occasione fu l’ultimo, doloroso tassello mancante di un mosaico che si completava e che esaudiva l’ultimo desiderio di una donna affinché tutte le sue cose ritornassero ai familiari.