Omaggio a Shawn Phillips quando il Prog Rock era Made in Positano
C’è sempre qualcosa di più, un po’ più in là… non finisce mai. Jack Kerouac (1922 – 1969)
Shawn Phillips è un cantautore americano, ma soprattutto una vera icona della scena di derivazione progressiva, nato il 3 febbraio del 1943 a Fort Worth (Texas), oggi alla veneranda età di 80 anni rimane ancora un instancabile chitarrista ma soprattutto uno dei massimi poeti del prog rock internazionale. Shawn Phillips ha mosso i primi passi con Jack Kerouac nei circuiti della Beat Generation, negli anni Sessanta si avvicina alla filosofia indiana di Ravi Shankar imparando a miscelare le sonorità apprese durante i suoi viaggi in India con il folk statunitense. La sua è una produzione musicale che declina tutti i generi: dall’etnica all’elettronica e ancora r&b e funcky, le sue liriche ammiccano a strofe e versi dei poeti dell’antica Grecia. Il suo debutto sulla scena mondiale fu quasi da predestinato, sull’Isola di Whight, durante l’omonimo festival, infatti, mancò improvvisamente una band e a salire sul palco fu chiamato lui, era il 1970, cominciò così la sua avventura nel rock che lo porterà da subito ha collaborare con Donovan, Joni Mitchell, Eric Clapton, Van Morrison, Steve Winwood e Juicy Lucy. La sua discografia non si può riassumere in poche parole, tra i suoi capolavori The Ballad of Casey Deiss, Trascendence, Faces, I’m a Loner e la stupenda Woman, un capitolo a parte meriterebbe «Looking up, looking down», vero e proprio inno a Positano. Il padre James Atlee Phillips è stato poeta e scrittore, e se con la nonna da bambino ascoltava Chajkovskij e Beethoven, lui ancora oggi prova a comporre ispirandosi a Bach, con Bob Dylan e Donovan è stato tra i primi ad ampliare la forza del testo nei progetti musicali. Il 7 luglio del 1967 su suggerimento del compianto Casey Deiss e l’aiuto di Giulio Gargiulo giunge a Positano, nonostante il parere sfavorevole dei discografici americani che lo volevano in Patria, s’innamora della Perla della Costiera e vi rimane per 13 anni, fino al terremoto del 1980, che rendendogli inabitabile la casa dove risiedeva, lo costringerà a tornare negli States. Ma gli anni positanesi lo vedranno testimone anche della nascita della NCCP, del successo di Edoardo Bennato, Alan Sorrenti e Pino Daniele; ai giornalisti italiani che lo intervistano ancor oggi risponde in napoletano, che è per Phillips come la bicicletta: “una volta imparato non lo dimentichi più“. Lo sciamano del rock oggi, al giro di boa degli 80 anni compiuti il mese scorso, impegnato nel volontariato dei vigili del fuoco di Austin, perchè all’impegno sociale non ha mai rinunciato, sta lavorando al documentario della sua vita, non ha dimenticato e non dimentica Positano come rivela al giornalista Franco Vassia, che lo ha intervistato per il magazine “Prog Music Italia”. La Redazione di Positanonews nel rinnovargli gli auguri di Buon Compleanno lancia un appello al Comune di Positano per un riconoscimento a quest’artista che ha dimostrato affetto e amore per la nostra terra dal primo giorno che vi ha messo piede.
Approfondimenti su:
Raffaele Cascone, Il Mattino di Napoli (24/08/2021), foto Massimo Capodanno
“Lo sciamano del rock” di Franco Vassia, Prog Music Italia n°47 – 2023
Shawn Phillips a Positano, foto di Max Capodanno