ARPAC: tra le località con tratti del mare inquinato anche Sant’Agnello e Ravello
Per gli stabiesi, e non, fare i bagni sul lungomare della villa comunale di Castellammare di Stabia, resta sempre un miraggio. Purtroppo la “sentenza” dell’Arpa Campania non ammette discussioni. La qualità delle acque del mare “scarsa” per cui i commissari straordinari dovranno approntare le relative ordinanze di divieto di balneazione che interesserà tutto il tratto della villa comunale. Eppure sono in tanti a fare il bagno su quel tratto di costa. In estate ci sono tante persone che vanno su quell’arenile per prendere la tintarella e rinfrescarsi col “maestrale” che li soffia quasi sempre. Ma non è sola Castellammare a piangere, purtroppo ci sono anche tante cittadine vicine o comunque sulla costa. Come ad esempio a nord troviamo Torre Annunziata e ancora più su Pozzuoli e Sessa Aurunca, mentre a sud spiccano Battipaglia, Pontecagnano Faiano e Salerno. Ma mentre queste località stare nel libro nero del mare inquinato è un’abitudine, fa sicuramente meraviglia trovarci invece anche due rinomate località turistiche come Sant’Agnello e Ravello, anche se solo per alcuni tratti di mare.
L’inquinamento marittimo purtroppo a Castellammare è un problema che qualche anno diventerà secolare. I tanti sindaci che si sono succeduti a governare la città in questi ultimi anni hanno sempre fallito e non sono mai riusciti nell’impresa di rendere balneabile il tratto di mare della villa Comunale. Probabilmente la colpa maggiore è del Rivo San Marco, sempre li a buttare a mare le fogne di molti paesi collinari dei monti Lattari. Ad oggi è ancora lui l’indiziato numero uno dello scempio ambientale sul lungomare stabiese. Rivo San Marco che in questi giorni ha anche ripreso ad emanare la solita puzza nauseabonda che speriamo non duri per sempre