Arte Contemporanea. Intervista ad Alessandro Maio, a cura di Maurizio Vitiello.
Intervista di Maurizio Vitiello – Risponde l’artista Alessandro Maio
È difficile fare pittura oggi?
Non è una domanda semplice, direi che per certi aspetti è più facile oggi di un tempo, perché adesso grazie alle piattaforme social chiunque può proporsi come pittore, non c’è più la necessità di farsi accettate da una élite di eruditi per iniziare un percorso artistico. Da un altro punto di vista è più difficile adesso farsi largo ed emergere fuori da un “contenitore” dove coesistono buona e pessima pittura. Vi è molta speculazione, perché si è poco istruiti oppure perché si seguono mode o si emulano stili di artisti affermati per trarne vantaggio. Bisogna, comunque, proporre una pittura che abbia una buona qualità tecnica, che veicoli contenuti e valori universali e che possieda una spiccata personalità e riconoscibilità, sempre e comunque senza pensare al successo.
Vuoi trasferirti a Roma o a Milano?
Come dicevo prima, grazie ai social puoi interagire con chiunque anche dal luogo più remoto, però altra cosa è respirare la stessa “aria” con chi condivide i tuoi stessi interessi, solo con la conoscenza diretta può esserci empatia, condividendo un percorso avviene lo scambio di idee e si cresce interiormente. Se fossi più giovane mi piacerebbe molto frequentare Milano.
Quali progetti da sviluppare nel 2023?
Per il 2023 ho già accettato diversi inviti a importanti rassegne nazionali (collettive). Cercherò anche di trascorrere gran parte del tempo nel mio studio a “creare”, sento già dentro il desiderio di sperimentare nuove combinazioni di forme e colori, mantenendo sempre e in modo spontaneo e naturale lo stile che mi è peculiare.
La stampa ti ha seguito, ultimamente?
Si! Non solo ultimamente, devo dire che la stampa ha sempre dato notizia degli eventi più importanti ai quali sono stato invitato e a volte anche premiato, come le menzioni di merito al prestigioso Premio Sulmona, invitato da Enzo Le Pera e Maurizio Vitiello e così pure gli articoli sulla mia mostra personale che si è tenuta lo scorso ottobre a Cosenza presso la storica gglleria “Il Triangolo” di Enzo e Giorgio Le Pera con testo in catalogo del Prof. Maurizio Vitiello e in diversi altri importanti eventi.
Hai partecipato a fiere d’arte?
Si, ho partecipato a Expò Arte Genova Expò Arte Padova e Forlì fiera d’arte contemporanea.
Credi che l’arte andrà avanti su altri canoni e codici?
Premesso che l’arte accompagnerà sempre l’uomo perché la creatività è insita nell’essere umano. I cambiamenti sono sempre stati graduali e progressivi sino ai primi decenni del ‘900, da quel periodo sino ai giorni nostri, però, la maggior parte degli artisti pratica un’ affannosa ricerca di novità, spesso culminata in sterili risultati. Se nel divenire a questo si aggiungesse la complicità di una parte della critica compiacente si rischierebbe di scrivere la storia, (nel caso specifico quella dell’arte) quantomeno dubbia. Personalmente, penso che l’evoluzione dovrà avvenire in modo spontaneo senza esasperati sobbalzi o forzature, l’arte nasce sempre dall’arte: a quello già fatto dovrà essere aggiunto un nuovo tassello come se fosse una delicata “sfumatura”. L’arte (riferendomi alle arti visive: pittura, scultura, installazioni …) va creata con le mani e con gli strumenti canonici, però è pur vero che viviamo in un periodo di rapidissima evoluzione nel campo tecnologico ed è ovvio che anche l’artista ne venga coinvolto ed è quindi tentato di sfruttare i mezzi messi a disposizione. Non vedo nulla di male per chi si può permettere costosi strumenti servirsene e sfruttare anche l’intelligenza artificiale per creare meravigliose opere d’arte. Anche per me, sarebbe bello avendone appunto la possibilità, mettere da parte colori, pennelli e spugne per ricreare con ologrammi e fasci laser i miei “paesaggi nel Metaverso” realizzati sino a ora con smalti, oli, solventi, pennelli e lente sovrapposizioni di velature di colore. Chissà, magari un giorno l’artista abbandonerà anche algoritmi e laser per plasmare e creare con un pennello supertecnologico, direttamente dal campo gravitazionale … Ma questa è fantascienza.