Arte Contemporanea. Intervista al fotografo Luciano Basagni, a cura di Maurizio Vitiello.
Intervista di Maurizio Vitiello – Risponde il fotografo Luciano Basagni
D – E’ difficile fare fotografia a Napoli?
R – Napoli è una città dai mille aspetti e dai mille colori. Soffre, però, delle ristrettezze e delle limitazioni di una città del Sud male educata e male amministrata. Fare fotografia è difficile come svolgere qualsiasi altra attività culturale o che sia essa legata al sociale.
E’ un problema storico che non migliora, ma peggiora come la realtà sociale della stessa città.
D – Vuoi trasferirti a Roma o a Milano?
R – Se dovessi trasferirmi da Napoli, non penserei mai di stabilirmi in una di queste due città, dove il sistema politico registra dei vantaggi diversi, ma il livello sociale e ambientale è parimenti degradato. Almeno a Napoli esiste ancora la poesia del mare.
D – Quali progetti da sviluppare nel 2023?
R – Voglio riprendere gradualmente ad operare, dopo la lunga pausa in cui ci ha costretto il fenomeno “COVID”.
D – La stampa ti ha seguito ultimamente?
R – No, non ho riscontri recenti da riferire.
D – Hai partecipato a Fiere d’Arte?
R – No, tranne la partecipazione a mostre varie e a collettive.
D – Credi che l’arte andrà avanti su altri canoni e codici?
R – Io credo che l’arte non si prefigga canoni o codici. Si evolve rispecchiando il contemporaneo pensiero sociale. Forse, l’artista, a volte, ha il merito di sensibilità di precorrere gli avvenimenti.