Arte Contemporanea. Intervista all’artista Paolo Viterbini, a cura di Maurizio Vitiello.
Intervista a cura di Maurizio Vitiello – Risponde l’artista Paolo Viterbini
D – E’ difficile fare pittura, oggi?
R – Tutti coloro che dipingono sia per diletto che per professione lo fanno con la voglia e la gioia di fare, danno, comunque, il massimo nel proprio operato ognuno con la propria cultura, e, spesso, ne sono appagati; tutto ciò possiamo considerarlo facile. Difficile, invece, è entrare nel giusto riconoscimento della “pittura” professionale. I fattori che ne determinano il risultato consono all’artista e al mercante sono molteplici e, talvolta, possono inibire il pensiero dell’artista a scapito della qualità, in particolare quando si richiede la ripetitività del prodotto seguendo le richieste dei collezionisti, che tra l’altro sono molto importanti, e del mercato in genere.
D – Vuoi trasferirti a Roma o a Milano?
R – Roma o Milano? Per me è tardi per cambiare casa alla ricerca dell’utopia come ipotesi di rinnovo o altro … Mi trovo bene a Roma anche perché professionalmente non ho legami contrattuali, mi definirei “dilettante per diletto” ovvero mi piace quello che faccio, mi libera, anche se mi rendo conto che “liberarsi” è un concetto molto difficile. Sotto questo profilo Milano o Roma sarebbero la stessa cosa.
D – Quali progetti da sviluppare nel 2023?
R – Sì, ho in ordine alcune mostre a Roma, Montesilvano, in provincia di Pescara, Benevento … Ora sono reduce da una rassegna in Spagna.
D – La stampa ti ha seguito ultimamente?
R – Sì, in particolare la stampa dedicata alla cultura.
D – Hai partecipato a Fiere d’Arte?
R – Sì, anche le fiere sono un ottimo veicolo per i contatti professionali in genere. L’ultima a Forlì. Ho in programma di partecipare a Roma e Bologna.
D – Credi che l’arte andrà avanti su altri canoni o codici?
R – I canoni e i codici sono come la grammatica della lingua. Si può modificare l’uso delle regole come per esempio nella poesia o nelle composizioni dei parolieri nella canzone, resta il fatto, però, che per modificare si deve prima conoscere. Credo che l’arte vera andrà sempre avanti seguendo e, spesso, anticipando i tempi come segno della sensibilità e della visione degli artisti.