Arte Contemporanea. Intervista allo scultore Roberto Franchitti, dal Molise, a cura di Maurizio Vitiello.
Intervista di Maurizio Vitiello – Risponde lo scultore Roberto Franchitti dal Molise.
E’ difficile fare pittura e scultura?
Lo è a qui come altrove.
I canali sono blindati da dogane gestionali che è sempre difficile da superare.
Vuoi trasferirti a Roma o a Milano?
A Roma no, ho già dato: nato e vissuto i miei primi quarant’anni!
Milano potrebbe essere un’esperienza interessante.
D’altronde, tutte le esperienze nuove sono interessanti e costruttive!
Quali progetti da sviluppare nel 2023?
Nessun progetto in particolare; appuntamenti fissi e contatti per collettive, tutto nella normalità di quanto fatto negli anni precedenti.
La stampa ti ha seguito, ultimamente?
La stampa quanto i media; piccoli eventi che nel caos e nelle incertezze che viviamo consentono di sentirsi sempre attivi e reattivi.
Hai partecipato a fiere d’arte?
Sì, anche questo è avvenuto, nonostante l’immobilismo generale.
Credi che l’arte andrà avanti su altri canoni e codici?
Assolutamente, sì.
D’altronde, l’arte esprime il tempo in cui vive e non può essere altrimenti. Ritengo, però, che la cifra personale sia ineluttabile e il modo di dichiarare il proprio tempo liberi l’artista da tendenze di moda per esprimere ciò che è strettamente personale nel modo di tradurre la visione dei valori sostenuti.
Foto dell’opera:
Roberto Franchitti, PINDARO, dim. 110x95xsp25, realizzata nel 2023; tecnica mista con legno parzialmente scolpito, metallo, corian e cavi acciaio con elementi di recupero.