Asta acquisto Acetosella: la curatela fallimentare ha un debito IMU di 250 mila euro
La spesa per l’acquisto dello stabilimento di imbottigliamento dell’acqua acetosella non lieviterà assicurano a palazzo Farnese. Più o meno resterà intorno ai 655mila euro di aggiudicazione dell’asta. In questi giorni a proposito il comune aveva subito dure critiche da parte dell’opinione pubblica stabiese che ritiene troppo esosa la spesa affrontata per l’acquisto dello stabilimento di via Brin. Una cifra che dovrebbe essere anche più bassa rispetti ai 655mila euro di aggiudicazione fanno sapere i responsabili del patrimonio comunale. E si perché nei confronti della società fallita delle fonti “Plinio” il comune vanta un credito Imu di circa 250mila euro. Cifra che il curatore fallimentare verserà all’ente dopo che si sarà perfezionato l’acquisto del fabbricato. Inoltre, dal comune hanno anche voluto precisare che le spese accessorie a carico del comune sono di piccola entità e non graveranno più di tanto sulla spasa sostenuta per l’acquisto del locale. Purtroppo il comune si è ritrovato costretto ad acquistare lo stabilimento dell’imbottigliamento dell’acqua acetosella e ha dovuto rilanciare ripetutamente per aggiudicarsi l’asta per 655mila euro, 6 volte di più rispetto alla cifra di partenza di euro 105.700. Il locale ha una valenza strategica secondo il commissario straordinario Raffaele Cannizzaro. Senza di esso e senza la concessione per lo sfruttamento della acque minerali è a rischio la realizzazione del Parco delle Acque presso le Antiche Terme. Nel caso di quest’ultima evenienza il progetto difficilmente verrebbe finanziato con 12milioni dei fondi Pnrr.