Castellammare di Stabia: Pasqua e Pasquetta nella tradizione stabiese
Le festività pasquali di Castellammare di Stabia non finiscono con il lunedì in Albis ma vanno oltre e si prolungano fino alla mattinata del mercoledì, giorno in cui i commercianti riaprono i battenti solo nel pomeriggio dopo la mezza giornata la Madonna di Pozzano. Insomma, una sorta di Pasquetta lunga che termina dopo tre giorni. Ma andiamo con ordine.
La Pasquetta o lunedì in Albis. Questo giorno che viene dopo la Resurrezione di Cristo gli stabiesi lo festeggiano andando a fare una bella gita fuori porta. Faito e Capri le mete più gettonate. A Faito ci vanno con la Funivia, che gli stabiesi chiamano “Panarella” per la forma affusolata della cabina con la quale vengono trasportate le persone, che una volta assai somigliante ad un paniere. Naturalmente col meteo che ci ritroviamo quest’anno sarà molto difficile andare in gita a Capri dove nei periodi di bella stagione, con il caldo già abbastanza sostenuto potrebbe essere l’occasione giusta per fare il primo bagno della nuova stagione. Quindi, armati di casatiello, pastiera salame, tortano e un bel costume da bagno a Pasquetta molti stabiesi scelgono il mare di Capri per trascorre la giornata di Pasquella in tutta libertà. Stesso armamento culinario, ma con aggiunta di bistecca e salsiccia da arrostire, un bella tovaglia a quadroni, sedioline, sdraio e una bella “fornacella” per cuocere la carne, per trascorre invece la giornata di festa a Faito. Gli stabiesi ci vanno rigorosamente con la “Panarella” che prendono d’assalto già di mattina presto per evitare gli affollamenti.
Poi arriva il martedì e gli stabiesi continuano a festeggiare. Per tradizione quel giorno di festa a Castellammare di Stabia viene chiamato “Martedì di Monte Coppola”. Una tradizionale festa che, nel corso degli ultimi decenni, ha perso gran parte del suo fascino. Il tutto nacque circa duemila anni fa quando, in una sorta di Pasquetta prolungata, cittadini stabiesi, uniti ai vicini cugini gragnanesi e pimontesi, davano vita a pic-nic, balli e canti che vanno sotto il nome di “tammurriata”.
In ultimo arriva il mercoledì. Il Mercoledì di Pozzano, Ancora una mezza giornata di festa in onore della Madonna di Pozzano. Nella mattinata del mercoledì gli stabiesi proseguono i festeggiamenti recandosi a fare visita alla Madonna di Pozzano nell’omonima basilica santuario dedicata alla vergine Maria, come raffigurata in un dipinto risalente all’XI – XIII secolo mentre, seduta in trono, allatta il Bambino Gesù. Nell’occasione i commercianti stabiesi più devoti alla Madonna tengono le serrande dei negozi abbassate.
Fin qui la tradizione delle festività con le gite fuori porta. Ma cosa mangiano gli stabiesi tra Pasqua, Pasquetta, il Martedì di Monte Coppola e il mercoledì della Madonna di Pozzano? Vabbè, come un pò tutti amano consumare ciò che resta del lauto pranzo della domenica di Pasqua. Per cui in quei giorni “fanno fuori” ciò che è rimasto del casatiello (sia dolce che con sugna e pepe), la pastiera sia dolce con il grano che salata con bucatini, salame e uova, la soppressata, il tortano, i carciofi arrostiti di Schito, la ricotta salata e tante altre cose buonissime. Tra queste una particolare menzione merita il “Tortano” che nella pagina facebook Libero Ricercatore così descrive: “é il pane simbolo della tradizione cristiana è al centro della Pasqua, la più importante festività cattolica. Proprio Cristo, nell’ultima cena, ci ricorda che Lui è il pane disceso dal cielo e sono suoi fratelli tutti quelli che spezzeranno e mangeranno in comunione l’alimento che ricorda il suo corpo. Per meglio onorare la Pasqua da secoli a Castellammare di Stabia si preparano i cosiddetti “pani di festa”; a Castellammare di Stabia, città dalla grande tradizione fornaia, si fa il Tortano senza sale: un pane azzimo, con mollica soffice e compatta”.