Castellammare di Stabia: percepivano il reddito di cittadinanza ma erano detenuti in carcere

5 aprile 2023 | 10:28
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Castellammare di Stabia: percepivano il reddito di cittadinanza ma erano detenuti in carcere

I furbetti del Reddito di Cittadinanza colpiscono ancora ma la cosa strana è che questa volta non sono cittadini comuni bensì 43 detenuti che ora sono anche accusati di truffa ai danni dello stato. Il provvedimento è stato eseguito dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli emesso dal GIP del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura della Repubblica. Si tratta di un decreto di sequestro preventivo per un importo equivalente a euro 367.465,68 nei confronti di 43 persone, indagate per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Le investigazioni effettuate dal Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata hanno portato ad individuare i destinatari del provvedimento cautelare, residenti nei comuni di Castellammare di Stabia, Gragnano, Lettere, Pimonte, Pompei e Vico Equense. Gli indagati sono risultati presenti all’interno di nuclei familiari percettori del “reddito di cittadinanza” sebbene al momento della domanda, o nel corso della erogazione del beneficio, fossero detenuti.

Le indagini che hanno portato alle risultanze di cui sopra sono state possibili anche grazie ad un proficuo scambio informativo con la Casa Circondariale “Giuseppe Salvia” di Napoli — Poggioreale.

Nel corso dell’esecuzione del provvedimento cautelare – curato dal medesimo Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata coadiuvato da militari della Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, del I Gruppo Napoli e delle Compagnie di Castellammare di Stabia, Massa Lubrense e Torre del Greco – sono stati sottoposti a sequestro, allo stato, denaro contante e autoveicoli di proprietà degli indagati, per un valore stimato complessivamente in 96.500 euro.

Ulteriori disponibilità finanziarie sono in via di quantificazione sui rapporti bancari risultati riconducibili ai predetti percettori del reddito di cittadinanza, dei quali, tre sono tuttora detenuti in carcere e due sono agli arresti domiciliari.