Castellammare di Stabia: terme e sorgenti, l’ex sindaco Salvatore Vozza chiede risposte

21 aprile 2023 | 17:18
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Castellammare di Stabia: terme e sorgenti, l’ex sindaco Salvatore Vozza chiede risposte

In un momento così delicato per la storia delle acque e delle sorgenti di Castellammare di Stabia sarebbe il caso di dare risposte ai cittadini stabiesi. Lo sostiene Salvatore Vozza, ex sindaco di Castellammare di Stabia, in una lunga riflessione che lui stesso ha affidato al suo blog “Lo Scaffale“. Informare i cittadini e fare chiarezza su ciò che sta accadendo in questi giorni è fondamentale, soprattutto dopo la manifestazione delle associazioni di qualche settimana fa a sostegno delle acque minerali della città e l’acquisto ieri all’asta da parte del Comune dello stabilimento dell’ex Acetosella. Due momenti importanti e significativi per il futuro della città. “Le Associazioni e cittadini – scrive nel suo blog l’ex sindaco Salvatore Vozza – hanno manifestato per conoscere le ragioni che, da più di un anno, hanno determinato la chiusura delle fonti dell’Acetosella e dell’Acqua della Madonna. È grande la preoccupazione da parte della città che sulla risorsa e varietà delle sue acque minerali ha fondato un pezzo forte non solo della sua identità, ma anche della sua economia con i due stabilimenti termali e le aziende per l’imbottigliamento. L’aggiudicazione all’asta dell’immobile dell’Acetosella da parte del Comune, è un fatto importante, un segnale che potrebbe indicare che si è imboccata la strada non solo del rilancio, dell’imbottigliamento, ma anche dell’insieme delle attività termali nel Centro Antico. La scelta dei Commissari di partecipare all’asta, impegnando oltre sei volte l’importo posto, più di seicentomila euro, presuppone che esista un piano industriale. Un piano che dovrebbe avere al centro anche un fondato progetto per la riapertura delle Antiche Terme, per la tutela delle fonti, e che sia in grado di rispettare i tempi, assegnati per l’utilizzo dei 12 milioni di euro, dal Contratto istituzionale di sviluppo (Cis). Se cosi non fosse, anche con le migliori intenzioni, si rischierebbe di improvvisare e di non smuovere l’attuale situazione stagnante, contrassegnata da forti difficoltà e da errori. La situazione reclama chiarezza rispetto ai ritardi e alle lentezze. Abbiamo alle spalle un periodo buio per il termalismo stabiese, da quasi 10 anni siamo fuori dal settore termale italiano. Nei prossimi mesi, nonostante i ritardi già accumulati, abbiamo la possibilità concreta, se difendiamo le sorgenti, di mettere in atto un progetto di rilancio”.