I fidanzati napoletani conquistano la Scala di Milano
La prima volta de Li zite ngalera di Leonardo Vinci nel tempio della lirica
La rappresentazione del 21 aprile sarà trasmessa in diretta su LaScalaTv (www.lascala.tv).
Milano – Il progetto di riscoperta e rilancio del repertorio barocco italiano inaugurato dal Teatro alla Scala nel 2021 con il successo oltre ogni aspettativa de La Calisto, titolo veneziano di Francesco Cavalli, approda in terra napoletana con Li zite ngalera (“I fidanzati sulla nave”), commedia per musica di Leonardo Vinci costruita sugli irresistibili versi in lingua partenopea di Bernardo Saddumene: cinque rappresentazioni dal 4 al 21 aprile per un’opera e un compositore mai ascoltati al Piermarini. La comicità trascinante giocata su equivoci e travestimenti e la felice caratterizzazione di ambienti e personaggi sono affidati all’estro registico di Leo Muscato e alla sapienza musicale di uno specialista come Andrea Marcon,che dirige musicisti dell’Orchestra della Scala su strumenti originali cui si aggiungono componenti de La Cetra Barockorchester. In palcoscenico un cast giovane, spigliato e in buona parte madrelingua con Raffaele Pe al debutto scaligero, Chiara Amarù, Francesca Pia Vitale, Francesca Aspromonte, Marco Filippo Romano, Antonino Siragusa, Filippo Mineccia, Filippo Morace, Alberto Allegrezza e gli allievi dell’Accademia Matías Moncada e Fan Zhou.
Date:
Sabato 15 aprile 2023 ore 20 ~ turno C
Martedì 18 aprile 2023 ore 20 ~Turno B
Venerdì 21 aprile 2023 ore 20 ~ turno D
Prezzi: da 180 a 22 euro più prevendita
Infotel 02 72 00 37 44 – www.teatroallascala.org
Leonardo Vinci: Nato a Strongoli, nei pressi di Crotone, in una data imprecisata dell’ultimo decennio del ‘600, Leonardo Vinci si forma a Napoli, al Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo, ed entra al servizio del principe di Sansevero. Scrive opere per i principali teatri di Napoli, in particolare per il piccolo Teatro dei Fiorentini, e diviene insieme a Leonardo Leo l’autore più ricercato nel genere della “commeddeja pe museca”, piccola opera comica o sentimentale ricca di spunti naturalistici attinti dalla brulicante vitalità delle strade cittadine. La fama crescente lo porta a cimentarsi con l’opera seria nelle maggiori città italiane: nel 1724 è a Roma con Farnace (in cui canta Farinelli) dove tornerà nel 1726 con La Didone abbandonata e nel 1730 con Artaserse, entrambe su versi di Metastasio, e nel 1725 è a Venezia con Ifigenia in Tauride. Nel 1725 entra nella Cappella Reale di Napoli dove resta, fino alla morte avvenuta nel 1730 in circostanze mai chiarite: si parlò di un avvelenamento. L’opera (ovvero commeddeja pe museca)L’azione di Li zite ngalera si svolge a Vietri, nei pressi di Salerno, ed è assai complessa. Ruota intorno a quattro giovani amanti dalle voci chiare, Ciomma, Belluccia, Carlo, Titta (rispettivamente tre soprani e un contralto) e a tre vecchi dalle voci scure, Meneca, Col’Agnolo, il capitano Federico (rispettivamente due tenori e un basso). Dopo la sua ripresa moderna, si contano sulle dita d’una mano le occasioni di riascolto dal vivo di questa commedia musicale. Da ricordare tra i capitoli della riscoperta le rappresentazioni dirette da Massimo de Bernart al Teatro della Pergola per il Maggio Fiorentino nell’adattamento e regia di Roberto de Simone nel 1979.