Il Sabato Santo è il giorno in cui si consumano i rustici (tortano, casatiello e pizza piena) e gli affettati della fellata insieme alle fave.
La Pasqua è ormai arrivata ed è tempo di pensare anche al menu per la domenica in cui si celebra la resurrezione di Gesù. I giorni precedenti sono stati scanditi dall’astinenza e dal digiuno ma il sabato santo fa spesso eccezione. Già perché se a livello religioso si raccomanda di proseguire l’astinenza del venerdì santo, sono in molti che ‘infrangono’ questa raccomandazione. Ad esempio a Napoli – o almeno a casa mia… – tradizione vuole che scoccato mezzogiorno si possa tornare a mangiare carne e a pranzo è un susseguirsi di ghiottonerie!
Sabato santo, il menu per chi rompe il digiuno
Non può mancare il tagliere con gli affettati, la classica fellata: salame, capicollo, pancetta ma anche formaggi e la ricotta salata. Un po’ un antipasto (mai termine fu più adatto) di quello che accadrà poi per il menu di Pasqua. Ma il pranzo del sabato santo è scandito da ritmi incalzanti e così gli affettati lasciano subito spazio al vero re di questa giornata: il casatiello o il tortano! Certo ci sarà tempo per mangiarli anche a Pasqua e soprattutto Pasquetta ma il primo assaggio deve essere fatto il sabato santo!
Ovviamente ci sarà da stare attenti perché assaggio dopo assaggio si corre il rischio di finire il nostro rustico in men che non si dica. Anche se, sempre restando in tema di tradizioni, non mancherà mai il casatiello di scorta, quello che doveva andare a qualche amico o parente ma che sarà invece gelosamente conservato per portarlo con sé nella gita fuori porta di Pasquetta. Questo quindi il breve, ma gustoso, menu sabato santo, il modo migliore per infrangere le richieste di digiuno e astinenza ma anche di prepararsi al meglio alla Pasqua: le abbuffate di domenica e lunedì ci attendono e non possiamo farci trovare impreparati!