La Costiera Amalfitana nel mirino dei clan della camorra

14 aprile 2023 | 16:12
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La Costiera Amalfitana nel mirino dei clan della camorra

I tentacoli della camorra si allungano sul business del turismo della costiera amalfitana. Come viene evidenziato dalla relazione semestrale della Dia relativa ai primi sei mesi 2022 sulla situazione criminale della provincia di Salerno.  Molte imprese salernitane sarebbe costrette a pagare il “pizzo” sui guadagni provenienti dal business turistico. E’ sotto gli occhi di tutti il boom che si è registrato nel settore dopo la pandemia. I clan camorristici salernitani sono sempre più impegnati in iniziative di penetrazione del tessuto socio economico, politico e imprenditoriale alla ricerca dei grandi flussi finanziari che possono favorire introiti molto corposi. L’economica venuta fuori dalla pandemia sembra che abbia ulteriormente favorito lo scambio e l’impiego di capitali provenienti da illecite attività nel settore produttivo e anche in quello dei servizi essenziali. Ma non solo. Sotto la lente d’ingrandimento della Dia c’è proprio il comparto turistico nel quale si sono create le condizioni giuste che favorirebbero l’usura. In particolare l’esercizio abusivo del credito costituirebbe un “privilegiato canale per il riciclaggio e il reimpiego dei capitali illeciti accumulati dai sodalizi criminali salernitani”.  Questo è quanto emerge dalla relazione semestrale della Dia riguardante i primi sei mesi del 2022 presentata in parlamento dal ministro dell’Interno Piantedosi, nella quale viene confermata la presenza di una pluralità di organizzazioni criminali in provincia di Salerno che hanno tutte “un proprio ambito territoriale d’influenza caratterizzato da ampi livelli di autonomia sia per quanto riguarda i settori di operatività che le alleanze con gruppi operanti nei territori limitrofi”. Naturalmente la Costiera Amalfitana non è estranea alle logiche criminali dei clan salernitani attratti da un tessuto sociale ricco di opportunità di guadagno derivante dalle prosperose  attività turistiche della zona le quali di sicuro rappresentano “un obiettivo di primario interesse anche per i clan provenienti dalle vicine province”