La suggestione del «Sacco rosso» a Ponte Mayor

7 aprile 2023 | 13:29
Share0

Quest’anno il percorso della Processione Rossa dell’Arciconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini e Convalescenti è stato molto suggestivo, una volta lasciata la Basilica infatti gli incappucciati, dopo un breve tratto della via Meta-Amalfi, hanno imboccato via Casa Starita per giungere sul Ponte Mayor, dove ai piedi dell’antica Croce di legno vi è stato l’incontro con la rappresentativa della Processione Bianca di Meta dell’Arciconfraternita della SS. Immacolata.
Nel ricordo degli anziani, storicamente le due processioni, si incrociavano difronte alla Basilica S. Maria del Lauro, all’imbocco della via Meta-Amalfi, dove la processione di Trinità, essendo la più antica della penisola, aveva il diritto di precedenza su tutte le altre.
Casa Starita, Trinità, Campitello furono i primi insediamenti umani di quest’area, gli abitanti praticavano un’agricoltura di sussistenza, data la presenza di numerose sorgenti d’acqua; chi percorreva l’antica strada Minervia, dopo aver valicato Alberi e disceso il «Petrale», proseguiva verso Sorrento, attraversando Ponte Mayor che consentiva di superare il Vallone di Lavinola; per anni Ponte Mayor ha rappresentato l’unica strada di confine tra Meta e Piano, al centro del ponte fu posta un’edicola votiva.
L’edicola originaria di «Ponte Major», di epoca aragonese, fu edificata al posto di un’edicola votiva dedicata alla dea Minerva composta da un solo tabernacolo e custodiva una statua, forse di Sant’Antonino, patrono di Sorrento, collocata nel crocevia fra Meta, Piano e gli insediamenti collinari di Campitello, Sant’Agostino e Trinità.
Le edicole votive erano collocate sul territorio secondo precise modalità visive e comunicative, sorgevano solitamente per un’iniziativa privata, come espressione di privatizzazione del culto, di un nucleo familiare, di un vicolo o di un quartiere, nel caso di «Ponte Major», durante il XVI secolo vi fu un grande sviluppo economico, commercianti e armatori furono probabilmente tra i finanziatori dell’opera di arricchimento ed abbellimento dell’antico tabernacolo pagano, infatti furono aggiunte due edicole laterali che affiancavano l’edicola centrale, dedicate una alla Madonna del Lauro (la rappresentazione della quale era quella antica, con l’albero alle spalle e gli angioletti, senza la mucca e la contadina) e l’altra alla SS. Trinità, la loro disposizione, rispettivamente a sinistra e a destra, rispettava la geografia dei luoghi.
In epoca più recente il tabernacolo centrale fu poi dedicato al Crocefisso ed è composto da un’antica croce lignea (in sostituzione probabilmente di una più pregiata n.d.R.); l’incuria e il degrado dell’area, comportò che l’antico tabernacolo, colà presente fosse vandalizzato con l’asportazione, in fasi successive delle due edicole votive laterali, oggi è presente solamente il tabernacolo centrale con l’antica croce in legno.
Luigi Russo

Video: