Mani sulla Costiera: Cronaca della Guerra dei 30 Alloggi a Cetara
Il Consiglio regionale della Campania ieri ha approvato a maggioranza la variante alle prescrizioni del Piano Urbanistico Territoriale dell’Area Sorrentino-Amalfitana, che permetterà l’approvazione del Progetto definitivo di 30 nuovi alloggi di edilizia residenziale e sociale (ERS) nel Comune di Cetara.
Conclusa la votazione, è iniziata una ipocrita schermaglia tra centrodestra e grillini, che si accusano a vicenda sulla dinamica relativa al raggiungimento del numero legale che ha permesso l’approvazione della delibera.
Il centrodestra sostiene che per non far raggiungere il quorum di 26 votanti, non ha preso parte al voto, e che si aspettava che i consiglieri del Movimento 5 Stelle, facessero altrettanto. I tre 5Stelle pur votando contro, hanno contribuito infatti al raggiungimento del numero legale, e l’approvazione è passata con 22 favorevoli, 2 astenuti e 3 contrari.
Di contro i grillini sostengono che la presenza in aula dei consiglieri di centrodestra, per loro tacitamente significava che li avrebbero seguiti, ed in tal modo non si sarebbe potuta mai verificare la bocciatura.
Comunque siano andate davvero le cose, il risultato è che alla fine la delibera è passata, nonostante il disagio della nuova dirigenza del Partito democratico.
Non può nemmeno passare inosservato che alla fine per il parere ambientale, è stato sufficiente approvare la variante al Put, e per quello del Ministero dei beni culturali, è bastata la prescrizione.
Arturo Scotto, coordinatore di Articolo 1 e deputato Pd, non a caso pare abbia già depositato un’interrogazione parlamentare al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, su quella che ha definito come “l’ennesima vicenda di consumo di suolo in Campania, che nel cuore della Costiera Amalfitana, consentirà la costruzione di 43mila metri cubi di alloggi in un’area sottoposta a vincoli e massima tutela”. Ha precisato che a Cetara i residenti stanno diminuendo e si contribuisce soltanto a deturpare l’ambiente e a realizzare immobili che finiranno per diventare nuove strutture ricettive. Chiede pertanto al ministro un “approfondimento dei pareri tecnici ambientali preventivi, posto che siamo dinnanzi ad un sito di elevatissimo interesse oltre che con un forte rischio idrogeologico”.
L’intervento di Stefano Caldoro, capo dell’opposizione di centrodestra nel Consiglio regionale della Campania, è altrettanto duro: “Non metto in dubbio le competenza degli uffici regionali, della Giunta, della Commissione competente. Ma il tema è più generale e, tutti, dobbiamo tenere conto delle osservazioni della opinione pubblica e delle associazioni ambientaliste. La variante è un grave errore. Spesso mi sono interrogato sugli strumenti rigidi di pianificazione territoriale ma in questo caso non parliamo di interventi inderogabili di interesse pubblico o di sicurezza, ma parliamo di case vista mare in una zona che, di fatto, è a tutela e a vincolo totale. Si possono trovare, se parliamo di housing sociale, soluzioni diverse anche per accogliere le istanze dei comuni”. Caldoro pur ricordando la sua pregressa attività da Presidente della Regione Campania, ha invitato la maggioranza a fermarsi.
“E’ un’area vincolata ed interventi non di carattere manutentivo sono solo una forzatura della normativa: siamo più vicini all’illiceità che alla discrezionalità. È un disastro annunciato, e il governo regionale ne pagherà le conseguenze”.
La coordinatrice del Movimento 5 stelle, Virginia Villani, chiede come sia possibile tale colata di cemento, su un territorio così fragile, dove non sussistono ragioni demografiche sufficienti, e dove il valore degli immobili è in costante crescita:
“Sarà edilizia con costi popolari o si rischia di svendere il territorio a grandi gruppi di interesse?”
Quel che è chiaro alla cittadinanza è che, dopo la vicenda del tunnel Maiori-Minori, siamo di fronte ad un nuovo atto di forza sull’utilizzo indiscriminato del territorio da parte della politica, che sta virando irrimediabilmente sulla scelta dell’overturismo, nonostante la comunità locale manifesti l’esigenza di un turismo più sostenibile, di voler contrastare la trasformazione urbana in atto, in un gigantesco “Villaggio Vacanze” di B&B e case affittate in modalità roulette.
Per fermare tutto questo, non resta che l’amaro ricorso alla magistratura, alla quale Italia Nostra ha già annunciato di voler sottoporre l’intera vicenda. A questa battaglia si affianca da anni anche la cittadinanza attiva amalfitana, il Club per l’Unesco di Amalfi, Legambiente Campania e Wwf Terre del Tirreno.