Ministro Piantedosi: impietosa la sua relazione al parlamento sulla camorra infiltrata al comune

13 aprile 2023 | 18:09
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Ministro Piantedosi: impietosa la sua relazione al parlamento sulla camorra infiltrata al comune

Oltre a parlare di criminalità organizzata che guarda alla penisola sorrentina per allargare il suo giro di attività illecite, la relazione della Dia, (direzione investigativa antimafia), sulla città di Castellammare di Stabia presentata al parlamento dal Ministro degli Interni Matteo Piantedosi in alcuni significativi passaggi fa esplicito riferimento alle infiltrazioni camorristiche nel comune di Castellammare di Stabia. Come è a tutti noto l’amministrazione comunale stabiese è stata sciolta per infiltrazioni camorristiche a febbraio dell’anno scorso. Il sindaco, Gaetano Cimmino e alcuni consiglieri comunali della maggioranza di governo, stando al provvedimento di scioglimento di governo, avrebbero subito accertati condizionamenti da parte della camorra locale e sono stati mandati a casa. Al loro posto si è insediata una commissione straordinaria nominata dal prefetto composta  dal prefetto Raffaele Cannizzaro, dal viceprefetto, Mauro Passerotti e dal dirigente di seconda fascia, Rosa Valentino.  Nel frattempo però il sindaco Cimmino e i consiglieri comunali defenestrati hanno presentato ricorso al Tar contro il provvedimento ministeriale chiedendo la revoca.  Il Tar dovrebbe definire la questione a breve avendo già assunto una decisione che però non è stata ancora formalizzata. Quindi allo stato attuale a Castellammare di Stabia attende il deposito di questa sentenza per stabilire se i commissari straordinari dovranno proseguire la loro attività fino alla primavera del 2024 oppure saranno costretti a lasciare il passo di nuovo alla giunta del sindaco Gaetano Cimmino. Nel frattempo però il ministro Matteo Piantedosi nella relazione presentata al parlamento è stato impietoso con l’amministrazione di centrodestra sciolta da oltre un anno che, però, nutre ancora speranze di tornare al comune. Nella relazione presentata lancia un allarme che non può essere sottovalutato. “sono troppi gli  amministratori e funzionari comunali collusi con la criminalità organizzata” viene spiegato  dal ministro che poi scende nei particolari dello scioglimento del comune di Castellammare di Stabia affermando che “Il clan Cesarano risulta ancora operante nella zona di Ponte Persica a Castellammare di Stabia e nei Comuni di Pompei e di Scafati. La pervasività dei clan dell’area stabiese in ogni ambito dell’economia ed anche nella pubblica amministrazione è confermata dallo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Castellammare di Stabia nel cui decreto, datato 28 febbraio 2022, emerge un quadro ritenuto allarmante con riferimento alla capacità dei clan (D’Alessandro e Cesarano) di infiltrare in modo pervasivo i canali leciti dell’economia reale”. Lo stesso ministro poi rincara la dose allarmistica quando si sofferma sulle ultime scarcerazioni riguardanti uomini di spicco della camorra stabiese: “A Castellammare di Stabia sono ritornati in libertà due elementi apicali del clan D’Alessandro (Vincenzo e Pasquale D’Alessandro) e, il 9 marzo 2022, è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un gruppo criminale collegato, in posizione subordinata, ai D’Alessandro e particolarmente attivo nella gestione di alcune piazze di spaccio nel centro storico della città”.