Reddito di cittadinanza |
Cronaca
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Reddito di cittadinanza sequestri anche in Penisola Sorrentina e Vico Equense

5 aprile 2023 | 18:21
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Reddito di cittadinanza sequestri anche in Penisola Sorrentina e Vico Equense

Reddito di cittadinanza sequestri anche in Penisola Sorrentina e Vico Equense . Non solo l’area stabiese e dei Monti Lattari o provincia di Napoli, ma riguarda anche la Costa di Sorrento l’inchiesto sul Reddito di cittadinanza a persone nonostante fossero detenuti in carcere: sequestro da oltre 350mila euro a carico di 43 persone. Il comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo per equivalente di 367.465 euro emesso dal gip del tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della locale Procura, nei confronti di 43 soggetti, indagati per “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”.

Le indagini delle fiamme gialle hanno accertato che gli indagati – residenti tra Torre Annunziata, Castellammare di Stabia, Gragnano, Lettere, Pimonte, Pompei e Vico Equense – risultavano all’interno di nuclei familiari percettori del Reddito sebbene al momento della domanda, o nel corso della erogazione del beneficio, fossero detenuti.

Alla luce dei risultati delle indagini, che hanno avuto un impulso anche dallo scambio di informazioni con il carcere di Poggioreale, è stato emesso il decreto di sequestro per l’importo che sarebbe stato indebitamente percepito.

I finanzieri del gruppo di Torre Annunziata – coadiuvati dalle fiamme gialle del nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli e delle compagnie di Castellammare di Stabia, Massa Lubrense e Torre del Greco – hanno finora sequestrato denaro contante e auto di proprietà degli indagati, per un valore stimato complessivamente in 96.500 euro.

“Ulteriori disponibilità finanziarie – spiegano dalla Procura di Torre Annunziata – sono in via di quantificazione sui rapporti bancari risultati riconducibili” agli indagati “tre dei quali sono tuttora detenuti in carcere mentre due sono agli arresti domiciliari”.